Ha debuttato nei gironi scorsi con un incontro virtuale dedicato al tema del Body Positive la piattaforma Obecity Digital Village, un’idea nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’obesità e promuovere la prevenzione e l’adozione di corretti stili di vita. Tutto si sviluppa all’interno del progetto Obecity, ideato da SG Company con il supporto di Medtronic Italia e presentato il giugno scorso a Milano, e ruota intorno a contenuti divulgati attraverso un portale (www.obecity.it) e i social per creare momenti di dialogo diretto e confronto con il pubblico che potrà relazionarsi con la redazione e con il pool di dieci esperti del mondo scientifico in ambito nutrizione e comunicazione.

La loro popolarità è in crescita, in particolare tra chi ha l’obiettivo di perdere peso. Un gruppo di clinici americani, però, ne ha voluto verificare, sulla base dei dati oggi disponibili, l’effetto su indici metabolici legati al rischio cardiovascolare. Parliamo della dieta chetogenica e del digiuno intermittente, oggetto di una review da poco pubblicata sull’American journal of medicine. Obiettivo degli autori era raccogliere informazioni e indicazioni sulla base di quanto a oggi noto in merito all’effetto dei due approcci dietetici su obesità, dislipidemia, ipertensione e glicemia.

Diversi studi stanno dimostrando che un indice di massa corporea (Imc) elevato rappresenta, per i soggetti con Covid-19, un importante fattore di rischio per una peggiore prognosi. Questo sembra essere vero soprattutto tra i giovani, mentre l’andamento clinico degli anziani sarebbe meno influenzato dall'eccesso di peso.

Il digiuno intermittente e le diete ipocaloriche sono oggi approcci dietetici utilizzati per diminuire lo stato infiammatorio. Eppure, non ci sono risultati coerenti per quanto riguarda l’uomo.

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