Covid-19, grasso viscerale peggiora la prognosi

16 Settembre 2020

Diversi studi stanno dimostrando che un indice di massa corporea (Imc) elevato rappresenta, per i soggetti con Covid-19, un importante fattore di rischio per una peggiore prognosi. Questo sembra essere vero soprattutto tra i giovani, mentre l’andamento clinico degli anziani sarebbe meno influenzato dall'eccesso di peso.

D’altra parte, l'Imc, perdendo accuratezza nella diagnosi dell'eccesso di grasso corporeo negli anziani, non può essere considerato un buon modo per valutare il grado di obesità in questa fetta della popolazione, ma, per ovvi motivi, ad oggi rimane difficile ottenere un’analisi della composizione corporea nei pazienti malati durante una pandemia. Per approfondire questo tema, uno studio condotto da Mikiko Watanabe e Damiano Caruso dell’Università Sapienza di Roma, hanno considerato la deposizione di grasso viscerale (intra-addominale), quantificata attraverso la Tc toracica di routine a cui solitamente vengono sottoposti i pazienti affetti da Covid-19.

I risultati dimostrano che i pazienti intubati di tutte le età, e non solo i giovani, hanno un maggior quantitativo di grasso viscerale. In particolare, a ogni aumento pari a un'unità di grasso viscerale, è associata una probabilità 2,5 volte maggiore di necessità di intubazione (Odds Ratio 2,5; 95% CI 1,02-6,02). Il grasso viscerale sembrerebbe addirittura più importante dello stato polmonare nello spiegare la necessità di una ventilazione meccanica.

 

 

 

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