Svelato il meccanismo molecolare con cui il tè verde è in grado di esercitare un effetto onco-protettivo. Tutto ruota intorno a un polifenolo, l’epigallocatechina gallato (Egcg), e al suo legame con p53, proteina naturale anti-cancro, nota come "guardiano del genoma" per la sua capacità di riparare i danni del Dna o distruggere le cellule tumorali. Questi i risultati di una ricerca pubblicata nei giorni scorsi su Nature communications, condotta da un gruppo di scienziati del Rensselaer polytechnic institute di New York.
L’Europa dichiara guerra al cancro e si prepara a una battaglia fatta anche di etichettatura dei prodotti alimentari ritenuti fattori di rischio. La proposta è contenuta all’interno del Piano europeo per la lotta al cancro presentato a Bruxelles lo scorso 3 febbraio.
Le differenze nel microbiota intestinale possono influenzare la risposta all’immunoterapia con farmaci anti-Pd-1 (proteina 1 di morte cellulare programmata). Questo il tema al centro di un recente incontro di presentazione del progetto ‘Immunoterapia e Nutrizione’, realizzato in collaborazione con Sanofi Genzyme e che vede come responsabili scientifici Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia medica melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative presso l’Istituto Pascale di Napoli, Gabriella Fabbrocini, direttore Uoc di Dermatologia clinica presso l’Aou Federico II di Napoli e Ignazio Stanganelli, presidente dell'Intergruppo melanoma italiano nonché direttore della Skin cancer unit presso l'Istituto tumori della Romagna.
Poche tazze di caffè per rallentare la progressione di malattia e aumentare la sopravvivenza in caso di ca colorettale metastatico. Un’ipotesi che ora si basa su dati concreti provenienti da uno studio osservazionale prospettico pubblicato su Jama Oncology. Come tale, non dà ovviamente informazioni su un rapporto causa-effetto, ma quanto visto non soltanto conferma indicazioni precedenti relative a forme non metastatiche ma pone le basi per futuri trial clinici di intervento.