L'Università degli studi di Pavia attiva per l'a.a. 2023/24, il master Universitario di secondo livello in "Nutrizione in Oncologia" presso il Dipartimento di medicina interna e terapia medica.

Sono sempre più numerose le evidenze scientifiche secondo le quali la dieta può influire in modo significativo sulla risposta dell’organismo ai trattamenti antitumorali, compresa l'immunoterapia. Come ribadito di recente a Milano, nel corso della Cicon23 International cancer immunotherapy conference promossa da divere società scientifiche internazionali insieme al Network italiano per la bioterapia dei tumori (Nibit), sono molti gli studi in corso in tutto il mondo che mostrano un legame tra un’alimentazione ricca di fibre e una maggiore efficacia dell’immunoterapia. Su questo fronte, entro il prossimo anno, è in programma al San Raffaele di Milano un nuovo trial clinico che prevede la somministrazione di una dieta controllata ricca di fibre nei pazienti con mieloma indolente.

In occasione di “Gourmeet – Multidisciplinarità a confronto per le persone con tumore della vescica”, evento organizzato da Pharmalex, con il contributo non condizionato di Astellas e il patrocinio di Siuro (Società italiana di uro-oncologia), Aiom (Associazione italiana oncologia medica), Palinuro (Pazienti liberi dalle neoplasie uroteliali) e Siu (Società italiana di urologia), è stato presentato nei giorni scorsi a Roma, il ricettario “Gli ingredienti della salute”, con piatti e consigli nutrizionali per una corretta e sana alimentazione dei pazienti durante il periodo di cura.

La supplementazione di vitamina D riduce la mortalità per cancro? La comunità scientifica è divisa sul tema, in particolare sulla base di risultati non sempre convergenti degli studi clinici disponibili, al punto che un gruppo di ricercatori del German cancer research center di Heidelberg ha deciso di condurre una review e metanalisi della letteratura, prendendo in esame i 14 trial più rilevanti condotti sull’argomento, sempre con un braccio attivo che assumeva vitamina D3 e uno di controllo con placebo. Il numero di partecipanti complessivo coinvolti è stato di poco più di 100 mila.

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