È ormai ampiamente documentato che il microbiota intestinale svolge un ruolo importante per la salute umana e in condizioni le più diverse tra loro. Le specie batteriche appartenenti ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium sono generalmente considerate benefiche e sono comunemente usati come probiotici, mentre l’aumento di alcuni ceppi come Clostridium, Eubacterium e Bacteroides, è una condizione più sfavorevole.

Le difese antitumorali potrebbero risiedere all’interno di quel variegato mondo di batteri, protozoi, funghi e virus che va sotto il nome di microbiota. Sono le indicazioni più recenti della ricerca che negli ultimi 10 anni ha prodotto qualcosa come 4 mila studi scientifici, prevalentemente di tipo pre-clinico, su questo tema e che ora comincia a fornire anche indicazioni cliniche al punto che l’Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano ha deciso di promuovere “Mibioc – The way of the microbiota in cancer”, convegno internazionale che dal 21 al 22 novembre prossimi ospiterà nel capoluogo lombardo esperti di tutto il mondo per un primo confronto su attualità e prospettive future del microbiota in ambito oncologico, dalla patogenesi alle terapie.

Esistono diversi studi in corso che valutano l'effetto della supplementazione di resveratrolo. Gli ambiti con maggiori dati a disposizione riguardano infiammazione e stress ossidativo, soprattutto legati a sindrome metabolica, turn over osseo e l’influenza bidirezionale con il microbiota intestinale.

Non basta dire mela. Bisogna anche informarsi sul tipo di coltivazione giacché si scoprirebbe che quelle biologiche, al di là dell’apporto nutrizionale in vitamine, zuccheri, sali minerali e antiossidanti, hanno una carica batterica migliore e più diversificata di quelle coltivate convenzionalmente.

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