Crohn, ruolo di nutrizione e dieta di esclusione

20 Febbraio 2023

Lo scorso 11 febbraio si è tenuto, presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, un incontro organizzato dalla struttura sanitaria in collaborazione con l’associazione pazienti Amici Onlus e il supporto non condizionato di Nestlé Health Science per discutere di suggerimenti volti a una migliore gestione della malattia di Crohn, con speciale attenzione al tema della nutrizione e della dieta.

Ambra Ciliberto, dietista dell’Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Irccs Ospedale San Raffaele, ha affrontato il tema delle rinunce alimentari, sottolineando l'efficacia della dieta ad esclusione (Cded), basata sull’eliminazione di alimenti che potrebbero causare una alterazione del microbiota e della funzionalità intestinale.

“La dieta a esclusione si è dimostrata efficace nell’indurre la remissione della malattia in un’elevata percentuale di pazienti” spiega Ciliberto. “Si tratta di una dieta divisa in fasi e combinata a una nutrizione enterale parziale. A differenza del solo utilizzo della nutrizione enterale parziale, la Cded è una dieta ben tollerata sia dai pazienti adulti che pediatrici, soprattutto perché è gradevole sotto l’aspetto del gusto, permettendo di introdurre nel regime alimentare del cibo vero e non solo l’integrazione.”

Recenti studi, inoltre, hanno dimostrato come l'utilizzo di supplementi nutrizionali orali con proprietà antinfiammatoria prima di un intervento chirurgico sia fondamentale nella gestione del paziente. Infatti, la nutrizione peri-operatoria ha dimostrato di ridurre le complicanze post-operatorie e addirittura di annullare, in alcuni casi, l'esigenza dell'intervento stesso.

“Nella malattia di Crohn e nelle Mici, Il ruolo della nutrizione è fondamentale” spiega Silvio Danese, direttore dell’Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Irccs Ospedale San Raffaele. “Riuscire a gestire i deficit nutrizionali è un aspetto chiave per permettere al paziente di affrontare nel miglior modo possibile il percorso farmacologico o chirurgico. Nella fase peri-chirurgica, poi, è importantissimo che il paziente non arrivi sottopeso. Gli eventi avversi nel peri-operatorio, infatti, sono spesso influenzati da un deficit nutrizionale: lo stato nutrizionale di un paziente che deve affrontare un intervento deve essere ottimale.”

Conclude Salvatore Leone, direttore generale di Amici Onlus "La nutrizione gioca un ruolo importante nella gestione della malattia di Crohn e nella colite ulcerosa, poiché queste condizioni possono causare perdita di peso, malnutrizione, diarrea e altri problemi gastrointestinali che possono influire negativamente sulla qualità della vita dei pazienti. Per migliorare la situazione, è importante che si segua una dieta equilibrata e adeguata alle individuali, che possono variare a seconda della gravità della malattia e della risposta al trattamento. Alcuni pazienti possono avere bisogno di ricorrere ad alimenti a fini medici speciali per integrare le carenze. Inoltre, è importante che siano seguiti dal loro medico gastroenterologo e da un dietista o nutrizionista per sviluppare un piano alimentare personalizzato. Purtroppo, c’è un divario di accesso alla terapia nutrizionale e questo è un problema comune in molte aree del nostro Paese. In alcune Regioni potrebbe non essere disponibile un dietista specializzato in nutrizione per i pazienti con Mici, oppure i pazienti potrebbero non avere la possibilità economica di permettersi l’acquisto di alimenti medici a fini speciali. È importante che le istituzioni, le associazioni di pazienti e la comunità scientifica lavorino per garantire che tutti i pazienti abbiano accesso a un trattamento nutrizionale adeguato e personalizzato, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria o residenza geografica."

 

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