La malnutrizione è un fattore prognostico negativo
Vari studi collocano la prevalenza della denutrizione nei malati di cancro tra il 15% e l'80%. Il rischio di denutrizione e la sua gravità dipendono dallo stadio del cancro, ma anche dal tipo. La prevalenza è, ad esempio, più elevata nei tumori gastroesofagei, pancreatici, della testa e del collo, del colon e del polmone e meno frequente nei pazienti con carcinoma mammario. Il rischio dipende anche dal trattamento somministrato, dall'età del paziente, dal peso e da eventuali comorbidità. Gli studi concordano sul fatto che la denutrizione legata al cancro sia un fattore prognostico negativo, che ha un impatto sulla sopravvivenza, sulla qualità della vita, sullo stato funzionale e sulla tolleranza ai trattamenti antitumorali. Tra il 20% e il 30% dei pazienti muore per le conseguenze della denutrizione.
Ruolo dei complementi nutrizionali orali
I consigli nutrizionali non sono sempre sufficienti e pertanto i complementi nutrizionali orali svolgono un ruolo essenziale nella gestione dei pazienti oncologici. Forniscono i macronutrienti e i micronutrienti necessari quando la dieta normale non è in grado di fornirli. Si raccomandano:
- quando l'apporto nutrizionale è insufficiente nei 10 giorni precedenti l'inizio della terapia (chirurgia, chemioterapia o radioterapia);
- se le assunzioni sono inferiori al 50% del fabbisogno per più di 1-2 settimane;
- se si prevede che il paziente non sarà in grado di mangiare normalmente a causa del trattamento;
- se il tumore stesso impedisce la normale alimentazione.
Un recente studio retrospettivo ha mostrato una riduzione del 46% dei ricoveri per i pazienti trattati con Onc rispetto ai pazienti che non li ricevono, nonché degenze ospedaliere più brevi. La valutazione costo-efficacia mostra che la denutrizione è responsabile di un aumento della spesa sanitaria dal 2,1 al 10% per ogni Paese europeo e che l'utilizzo di Onc standard nell'ospedale di servizio consentirebbe un risparmio del 12,2% rispetto al non uso, con riduzione della mortalità, delle complicanze e della durata della degenza.
Questi dati dovrebbero incoraggiare uno screening sistematico dei rischi di malnutrizione non appena viene diagnosticato il cancro, in particolare per i pazienti con cancro della testa e del collo, dell'apparato digerente, del pancreas o del polmone. Le rivalutazioni devono essere regolari e frequenti durante e dopo il trattamento. L'assistenza, il prima possibile, individualizzata e multimodale dovrebbe idealmente integrare nutrizionisti, dietologi, oncologi e infermieri.
Elisabetta Torretta