Colina e Dha proteggono cervello e occhi del nascituro

03 Settembre 2019

Un apporto insufficiente di colina e Dha (acido docoesaenoico) in gravidanza può avere un impatto negativo sulla salute della mamma e del bambino, secondo quanto riportato da una review pubblicata di recente su Nutrients e curata dal gruppo di ricerca e sviluppo di Pharmavite, azienda californiana impegnata nel settore dell’integrazione alimentare.

Gli autori hanno passato in rassegna molteplici studi in vitro, in vivo e sull’uomo, con l’obiettivo di fornire un quadro aggiornato sull’importanza di colina e Dha nella dieta di mamma e bambino.

“Colina e Dha sono nutrienti essenziali per il normale sviluppo del cervello in quanto componenti strutturali del sistema nervoso e i deficit durante la prima infanzia possono avere effetti a lungo termine sulla funzione cerebrale” sottolineano gli autori. “Entrambi svolgono un ruolo chiave anche nello sviluppo della retina e un apporto inadeguato potrebbe influire negativamente sulla salute degli occhi”.

L’attenzione si è focalizzata su colina e Dha in quanto, a detta dei ricercatori, l’organismo non produce quantità sufficiente a soddisfarne i bisogni e, in corso di gravidanza e allattamento, si arriva a un fabbisogno giornaliero pari a, rispettivamente, 450 e 550mg. 

Effetti sul sistema nervoso

La colina svolge un ruolo chiave nel trasporto dei lipidi, nel supporto strutturale della membrana cellulare, nella neurotrasmissione e come fonte di gruppi metilici. Durante la gravidanza, bassi livelli sierici di sono stati associati ad aumentato rischio di difetti del tubo neurale. Con il progredire della gravidanza, la domanda di colina aumenta in modo significativo, per lo sviluppo della placenta, l’aumento del carico di lavoro da parte degli organi materni e per sostenere la crescita degli organi fetali. Le conseguenze di un basso stato di colina durante la gravidanza hanno importanti implicazioni non solo per lo sviluppo fetale, ma anche per la salute materna. Il fegato grasso acuto della gravidanza, per esempio, benché rara, è una complicanza potenzialmente fatale che si verifica nel terzo trimestre o nel primo periodo post-partum. Oltre allo sviluppo prenatale del cervello, la colina svolge un ruolo significativo nei processi di maturazione post-partum e nelle funzioni cognitive. Le assunzioni raccomandate sono 125 mg/die da 0 a 6 mesi e 150 mg7die da 7 a 12 mesi.

Per quanto riguarda il Dha, a partire dagli anni Novanta molte ricerche si sono focalizzate sul suo ruolo nella salute del cervello e degli occhi a causa della presenza nei tessuti cerebrali e retinici. Il cervello, infatti, è in gran parte composto da lipidi, con prevalenza, tra i polinsaturi a lunga catena, dell’omega 6 Ara (Acido arachidonico) e dell’omega 3 Dha.  Quest’ultimo influenza la funzione cerebrale modulando la neurogenesi, influenzando la neurotrasmissione e promuovendo l'attività sinaptica. Inoltre, contribuisce allo sviluppo e alla funzione dell'occhio attraverso un’azione sui fotorecettori della retina. Bassi livelli di Dha plasmatico sono stati osservati in soggetti con retinite pigmentosa, portando alcuni a teorizzare che le carenze di Dha determinerebbero difetti nei coni retinici.

Conclusioni

“La nostra review fornisce prove supporto di un ruolo chiave di colina e Dha nella nutrizione materna e infantile” concludono gli autori. “Le interazioni tra i due contribuiscono a un’azione sinergica sulla salute di cervello e occhi del bambino. Spesso l’apporto di tali nutrienti è sotto i livelli raccomandati, ancor più nelle donne in età fertile, in gravidanza o in corso di allattamento. Inoltre, se da una parte i neonati allattati al seno ricevono colina e acidi grassi omega 3 dal latte materno, in caso di allattamento artificiale è bene preferire formule arricchite di colina e acidi grassi polinsaturi a lunga catena per una crescita e uno sviluppo corretti. Garantire un'alimentazione ottimale durante la gravidanza richiede un approccio diversificato. Sicuramente ci vogliono strategie efficaci per determinare lo stato dei nutrienti, compensare eventuali carenze e acquisire maggiori conoscenze sulle interazioni nutrizionali nel corso dei nove mesi di gestazione. Sono stati proposti screening nutrizionali per il Dha che dovrebbero però includere anche la colina al fine di valutare l’adeguato apporto e prendere eventuali decisioni conseguenti. Una maggiore comprensione delle esigenze materne e di come i fattori genetici e di stile di vita influenzino il metabolismo, possono garantire un approccio nutrizionale sempre più mirato ed efficace alla gravidanza”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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