“Gli Omega-3 sono nutrienti essenziali per il nostro organismo”, sottolinea Emily Oken, autrice principale dello studio, docente presso la Harvard medical school e presidente del Dipartimento di medicina delle popolazioni presso l’Harvard Pilgrim health care institute. “Assumerne una quantità sufficiente durante la gravidanza è cruciale per prevenire parti pretermine e promuovere la salute e lo sviluppo neurologico ottimali del bambino”,
Gli studi a disposizione presentavano diversi limiti legati, soprattutto, al numero di persone coinvolte e alle modalità di assunzione degli Omega-3, così che i ricercatori hanno provato a colmare questa lacuna utilizzando informazioni sul consumo di pesce riportate da 10.800 donne incinte e sul ricorso a una supplementazione di altre 12.646 provenienti da coorti negli Stati Uniti coinvolte nel programma Environmental influences on child health outcomes (Echo).
Quasi il 25% delle partecipanti ha riferito di non mangiare pesce o di mangiarlo meno di una volta al mese e solo il 16% ha assunto integratori. L’uso di integratori, peraltro, era meno comune tra chi consumava meno pesce, esponendo quel gruppo a un rischio ancora più elevato. Donne più mature e con reddito e istruzione più elevati, si sono rivelate quelle con il maggior consumo di pesce e integratori. Infine, il ricorso a una supplementazione era meno frequente tra le donne a più alto rischio di esiti avversi della gravidanza dovuti a Bmi elevato o fumatrici,
"Le prove a disposizione mostrano che i benefici del consumo materno di pesce o, in alternativa, di integratori di Omega-3, superano qualsiasi potenziale rischio", commenta Oken. “Il nostro studio fornisce informazioni aggiornate per incoraggiare il consumo di pesce durante la gravidanza e l’assunzione di integratori di Omega-3 tra chi non mangia pesce”.
Nicola Miglino