Con l’uva facciamo il vino, con gli scarti miglioriamo il mondo. Non è un semplice slogan quello del Gruppo Caviro, tra i maggiori produttori di vino nel nostro Paese (Tavernello e Castellino, giusto per fare qualche nome), ma una vera e propria missione che si è data fin dalla sua nascita, nel 1966: valorizzare le uve dei propri soci viticoltori e, nello stesso tempo, ottimizzare i sottoprodotti della filiera agroalimentare trasformandoli, portando quasi a zero l’impatto ambientale della propria attività.

Mangiare è una cosa, mangiar bene è un’altra questione. Da questa premessa nasce I superalimenti. I cibi che fanno bene a noi e al nostro pianeta (Cairo Editore, 176 pp.; € 15,20), libro attraverso il quale Elena Casiraghi, ci accompagna in un percorso “che decide di ripartire da ciò che siamo sempre stati, dalle abitudini umane più profonde, ideate dai nostri antenati e consolidatesi nel tempo”.

Per non smarrirsi nell’universo di diete che promettono risultati miracolosi quanto effimeri e illusori sfidando le basi stesse dell’alimentazione bisogna, anzitutto, partire dai meccanismi di sopravvivenza del nostro organismo e comprenderne il funzionamento.

Si terrà a Verona il prossimo 13 aprile, nel contesto della manifestazione Sol&Agrifood (Salone Internazionale dell'Agroalimentare di Qualità) il convegno “Coltivare la terra. Nutrire la vita”, promosso da Ispromay e con la media partnership di Nutrientiesupplementi.it. Il tema chiave dell’evento sarà la sostenibilità, parola non riferita soltanto a una responsabilità nei confronti dell’ambiente, ma anche delle persone, della qualità della vita di chi si occupa della produzione, i diritti umani di chi opera nel settore e l’equità sociale.

Pagina 3 di 4
Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…