Con quest’ultimo articolo ricordiamo ai lettori interessati a questi temi che, sul sito de La Revue des Microbiotes (rivista monografica riguardante i temi del microbiota, pubblicata gratuitamente in inglese e in francese dal gruppo PiLeJe), è possibile trovare aggiornamenti e approfondimenti continuativi. (www.larevuedesmicrobiotes.com).
Duarante questi 16 mesi passati assieme, La Serie del Microbiota, ha trattato diversi temi riguardanti il microbiota e in particolare:
- Disbiosi, fattore prognostico negativo in caso di Covid-19
- Leaky gut e intestino irritabile, quali novità?
- Farmaci-microbiota: ecco la scienza che ne studia l’interazione
- Microbiota intestinale: prospettiva di salute per l’invecchiamento
- L’importanza di consigliare probiotici specifici agli sportivi
- La psicobiotica nel futuro della salute mentale
La serie si conclude con uno dei temi più dibattuti in letteratura, oggetto di uno special report de La Revue des Microbiotes: gli effetti della terapia antibiotica sul microbiota.
È ormai noto da tempo quanto gli antibiotici esercitino un’azione nefasta sul microbiota intestinale, determinando perdita di biodiversità spesso irreversibile e modifiche nella sua composizione, con eliminazione di alcuni taxa di batteri e frequente sviluppo sia di agenti patogeni che di ceppi resistenti.
Tali effetti variano a seconda dello spettro d’azione dell’antibiotico somministrato, delle proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche e della durata di esposizione.
Diverse possono essere le conseguenze. La prima, sicuramente la più insidiosa e la più subdola, è la selezione di ceppi resistenti, soprattutto in relazione all’uso improprio e massivo degli antibiotici. Su questo fronte, tra le classi maggiormente a rischio si segnalano: cefalosporine, carbapenemi e fluorochinoloni.
Un’altra conseguenza fastidiosa legata all’antibioticoterapia è la comparsa di diarrea, dovuta alla selezione fatta dagli antibiotici di agenti patogeni (per esempio C. difficile), che colpisce tra il 5 e il 39% degli adulti trattati con antibiotici. Questa problematica può persistere sino a otto settimane dopo la fine della terapia.
Da non trascurare, inoltre, anche la selezione antibiotico-dipendente di funghi opportunisti come Candida albicans con la possibile comparsa, per esempio, di infezioni (candidiasi) post antibiotico-terapia a livello orale, vaginale ed esofagea.
Da segnalare, ancora, come studi recenti comincino a far emergere una correlazione tra uso massiccio di antibiotici, modifiche del microbiota intestinale e obesità infantile, malattie autoimmuni e allergiche; in particolare l’asma.
Infine anche l’effetto del consumo di antibiotici da parte delle neo-mamme dal momento del concepimento e dei bambini fino ai due anni di età non è da sottovalutare per le ricadute negative sulla composizione microbica intestinale del bambino.
Le modalità d’intervento per limitare gli effetti negativi fin qui visti, sono diverse. In prima istanza, ovviamente, limitare e ottimizzare l'utilizzo degli antibiotici. Alternative sono in corso di studio come, per esempio, la terapia fagica, cioè l'uso di virus ad attività battericida, per combattere le infezioni. In casi particolari, come quello dell’infezione da C. difficile, si può ricorrere al trapianto del microbiota fecale (FMT). Questa tecnica prevede il trasferimento tramite clistere, colonscopia o altre modalità, del microbiota intestinale di individui sani all’intestino di individui malati. L’obiettivo è quello di permettere, nell’intestino in disbiosi, la colonizzazione da parte della comunità batterica sana.
Sicuramente, però, interventi ormai consolidati sono quelli che utilizzano probiotici mirati come strategia per proteggere la diversità del microbiota intestinale e favorirne la cosiddetta resilienza, ovvero la capacità di reagire a condizioni di difficoltà. In questi casi, il consiglio è sempre quello di usare, durante la terapia antibiotica, solo ceppi che abbiano evidenze scientifiche di efficacia specifica nel risolvere la disbiosi provocata dall’antibioticoterapia che spesso, come abbiamo visto, si manifesta con diarrea.
ll progetto Biocure-PiLeJe sul microbiota
Il presente articolo chiude il progetto di collaborazione tra Nutrientiesupplementi.it e Biocure-PiLeJe che ha raccontato, in sette puntate, alcuni dei contenuti più interessanti tratti da La Revue des microbiotes (larevuedesmicrobiotes.com), rivista digitale del Gruppo PiLeJe, scaricabile in inglese e francese, gratuita e monografica, dedicata al mondo del microbiota. Obiettivo dell’iniziativa è fornire informazioni specializzate sul mondo del microbiota al fine di aumentare la competenza dei professionisti che operano nel campo della nutrizione e dell’integrazione. biocure.it - pileje.it