I dolcificanti artificiali alterano il microbiota intestinale

26 Marzo 2024

Il consumo di dolcificanti non zuccherini (Nss) porta a cambiamenti significativi nella diversità e nella composizione della flora microbica intestinale e nei livelli dei marcatori infiammatori circolanti. Lo evidenzia uno studio nel quale i ricercatori hanno analizzato campioni dello studio Reimagine (Revealing the whole intestinal microbiota and its associations with the genetic, immunologic, and neuroendocrine ecosystem) per valutare i potenziali effetti del consumo di Nss sul microbiota del lume duodenale.

Sono stati analizzati soggetti che consumavano dolcificanti non zuccherini e non contenenti aspartame (Nans; n = 35) e solo aspartame (Asp; n = 9), che sono stati confrontati con 55 partecipanti di controllo abbinati per età, sesso e indice di massa corporea. Un sottogruppo di 40 partecipanti ha fornito campioni di feci per ulteriori analisi.

La diversità alfa duodenale è risultata inferiore nei consumatori Nans rispetto ai controlli. L'abbondanza relativa (Ra) duodenale di Escherichia, Klebsiella e Salmonella era inferiore sia nel Nans che nell'Asp rispetto ai controlli, mentre l'Ra nelle feci di questi proteobatteri del phylum era aumentata sia nel Nans che nell'Asp.

Rispetto ai controlli, Nans e Asp differivano nel modo in cui alteravano le vie metaboliche microbiche duodenali previste, dove Nans influiva sulla biosintesi dei polisaccaridi e sulla degradazione del D-galattosio e Asp arricchiva significativamente la biosintesi della cilindrospermopsina, un potenziale agente cancerogeno noto per avere un impatto negativo sul fegato e sistema nervoso.

I livelli circolanti di interleuchina (Il)-1b, citochina pro-infiammatoria con ruolo chiave nella risposta immunitaria, erano significativamente diminuiti nei Nans rispetto ai controlli, mentre Il-6 e Il-10, due citochine con proprietà protettive, erano significativamente diminuiti nei soggetti Nans rispetto ai controlli, come anche nel gruppo Asp.

Dato il ruolo cruciale svolto dal microbiota intestinale nella digestione, nell'assorbimento dei nutrienti, nella regolazione immunitaria e nelle funzioni endocrine, insieme alla sostanziale prevalenza del consumo di Nss tra gli adulti statunitensi (stimata al 41,4%), questi risultati, commentano gli autori, hanno potenziali implicazioni sul metabolismo e sullo stato complessivo di salute del tratto gastrointestinale in una percentuale considerevole della popolazione adulta.

Elisabetta Torretta

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