Nutraceutica, aree grigie e limiti legislativi

10 Novembre 2021

La nutraceutica, come scienza riconosciuta con questo nome, viene definita 30 anni fa e descritta come “scienza che studia le proprietà salutistiche delle sostanze presenti negli alimenti”. Da allora, è diventato comune riferirsi a sostanze e prodotti con il termine “nutraceutici”, termine che, spesso, viene utilizzato per differenziare un certo tipo di prodotti e formulazioni, sottintendendo, forse, un effetto salutistico “maggiore” o “migliore”.

Tuttavia, da un punto di vista normativo, la parola “nutraceutica” non è presente, a oggi, in nessun regolamento. Attualmente, infatti, i prodotti contenenti “sostanze nutraceutiche” possono essere commercializzati come integratori alimentari, alimenti, o, ancora, alimenti a fini medici speciali, rispondendo in tutto e per tutto alla normativa alimentare.

Ma, alla luce delle continue evoluzioni anche tecnologiche delle formulazioni, dei risultati clinici che costantemente confermano applicazioni salutistiche di tutto interesse, è ancora attuale applicare la regolamentazione alimentare, in gran parte incentrata sull’assicurazione della sicurezza del prodotto?

A oggi, da normativa non sono previsti controlli su qualità ed efficacia dei prodotti, lasciando alla discrezione delle aziende la scelta di verificare parametri tanto semplici quanto fondamentali come disaggregazione (per i solidi), solubilità, assorbimento e reale efficacia clinica.

Altro aspetto di grande interesse per le aziende, è quello che riguarda la regolamentazione dei cosiddetti botanicals, in particolare per quanto concerne i claim salutistici. La normativa che ne regola l’utilizzo è solo italiana e questo crea diverse difficoltà per le aziende che lavorano a livello comunitario. Spesso i claim concessi non rispecchiano esattamente le reali attività del fitocomplesso, rendendo imprecisa sia la targetizzazione del prodotto sia, come conseguenza, la comunicazione al consumatore.

Molte associazioni di categoria, e società scientifiche si sono mosse e si stanno muovendo negli ultimi anni e mesi per proporre procedure e regole per migliorare e garantire qualità ed efficacia dei nutraceutici, procedure e regole che le aziende più virtuose stanno già seguendo da tempo. Tuttavia, rimane di fondamentale importanza anche un intervento da parte delle Autorità in termini di normative che regolamentino in modo univoco questo settore che con i suoi prodotti sta ricoprendo un ruolo sempre più centrale nel panorama salutistico italiano ma anche europeo e mondiale.

Congresso Sinut 2021, dalla relazione di Marzia Pellizzato, Vicepresidente Sifnut (Società italiana formulatori in nutraceutica)

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