Integratori in tempo di Covid-19, mercato con luci e ombre

27 Maggio 2020

I primi tre mesi dell’anno hanno visto un incremento di vendita nel comparto integratori ma da aprile la situazione si è fatta più complicata. “Vitamine e Funzioni Immunitarie” e “Riposo Notturno & Calmanti” le categorie di prodotti più richieste, online e offline, con la farmacia che rimane il canale di vendita di elezione. In difficoltà i probiotici. Questo il quadro che emerge in questi mesi di convivenza con l’emergenza Covid-19per quanto riguarda il mercato degli integratori. Ne abbiamo parlato con Alessandro Golinelli, presidente di Integratori Italia, Simone Nucci, Newline ricerche di mercato e Alessandro Colombo, vicepresidente Integratori Italia.

Dr. Golinelli, quali sono i trend attuali per il comparto integratori, alla luce della pandemia in corso?

La situazione di emergenza attuale, seppure in fase di rientro, rende complessa la previsione sull’andamento del mercato integratori in farmacia nei prossimi mesi. Tuttavia, possiamo pensare che la pandemia abbia attirato maggiormente l’attenzione del consumatore sull’importanza di mantenere un buono stato di salute generale per ridurre i fattori di rischio pregressi che, come abbiamo visto, possono influire sul buon esito della prognosi dei malati Covid-19. A nostro avviso si consoliderà quindi l’attenzione sul ruolo degli integratori nel mantenimento di un buono stato di salute e sul loro ruolo potenziale nella prevenzione primaria di alcune patologie croniche. Questa maggiore consapevolezza dovrebbe quindi nei prossimi mesi sostenere gli acquisti e i consumi di integratori.

Come si è sviluppato il mercato in questi mesi?

A livello di canali, l’emergenza Covid ha generato uno scenario completamente inedito per il mercato della farmacia, un contesto che sta subendo momenti alterni in parallelo alle diverse fasi di lockdown a cui i consumatori sono sottoposti. Nel momento attuale viene comunque confermato il suo ruolo di presidio, canale di elezione per il counselling al consumatore. In farmacia nel mese di marzo si è osservato un aumento dei consumi legato a comprensibili fenomeni di scorta per le terapie croniche e l’attenzione del consumatore si è rivolta in particolare alle categorie di integratori coadiuvanti le sintomatologie legate alla pandemia. Nel mese di aprile invece, con il prosieguo della quarantena e il contingentamento degli ingressi, si è invece rilevata una fase di contrazione. Complessivamente i primi tre mesi dell’anno vedono un trend positivo con un +6,6% a fatturato e +6,0% a confezioni per ciò che riguarda gli integratori ma per aprile ci si dovrà aspettare inevitabilmente l’impatto di un mese molto difficile.

Dr. Nucci, quali sono le dinamiche che avete osservato tra vendite online e offline?

Abbiamo riscontrato trend interessanti relativi all’acquisto online presso siti di farmacie e parafarmacie, che, seppur ancora percentualmente ridotto, sviluppa andamenti molto rilevanti in particolare nel mese di marzo, con un +65,3% a fatturato e +80,7% a confezioni, rispetto a un dato consuntivo 2019 e progressivo 2020 importante ma non così marcato. Le categorie in aprile maggiormente apprezzate dai consumatori sono “Vitamine e Funzioni Immunitarie” ma non sorprende anche la presenza tra queste di “Riposo notturno & Calmanti” dato il periodo di particolare incertezza sul futuro. A marzo i mercati che hanno contribuito maggiormente alla crescita in ambito integratori sono sempre “Vitamine e Funzioni Immunitarie”, con la vitamina C in cima alle preferenze. In termini di volumi i segmenti più dinamici sono stati: vitamine, + 8,5%; funzioni immunitarie, + 4,3%; prodotti per la gola + 1,0%. L’andamento poi delle vendite online, in linea con le tendenze del canale territoriale, conferma i principali driver d’acquisto nell’area salute. Gli integratori evidenziano un trend di crescita online molto importante sostenuto in particolare da quelle categorie che anche a livello territoriale stanno caratterizzando le preferenze dei consumatori: “Vitamine e Funzioni Immunitarie” registrano risultati decisamente superiori in termini di trend nel canale online rispetto a quello offline.

Dr. Colombo, qual è stato l’impatto sui probiotici?

L’emergenza ha avuto un forte impatto sul mercato in farmacia e, inevitabilmente, anche sul segmento dei probiotici: da metà febbraio a metà maggio abbiamo rilevato un decremento delle vendite di circa il 14% a unità, con una maggiore flessione ad aprile, in pieno lockdown, e nelle due settimane di maggio, con un -30%, sempre a unità.

Quali le cause di questa frenata?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare i processi che generano il sell-out di questa categoria. I professionisti della salute, ovvero medici e farmacisti, sono i principali “influenzatori”, generando circa il 70% dei consigli di consumo. L’emergenza Covid e il periodo di lockdown hanno provocato su queste due tipologie di professionisti uno stravolgimento delle relazioni con la popolazione. Ad aprile la farmacia ha registrato un calo del 20% degli ingressi. Il medico di Medicina generale e il pediatra hanno visto una riduzione del 60% delle visite e gli specialisti di riferimento per i probiotici, ovvero i gastroenterologi, hanno solo realizzato interventi urgenti.

Che cosa è lecito aspettarsi da qui a fine anno?

Le prospettive per il 2020 sono ovviamente incerte, in quanto legate all’andamento della epidemia; lo scenario potrebbe però evolvere più positivamente se aumenterà la consapevolezza in tutti gli stakeholder dell’importanza dei probiotici come supporto al microbiota intestinale, che gioca un ruolo chiave sul buon funzionamento del sistema immunitario.

Nicola Miglino

 

 

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