Osservatorio Immagino: le etichette raccontano i consumi alimentari degli italiani

26 Febbraio 2024

Tante proteine e poco zucchero e cresce la curiosità verso alcuni ingredienti distintivi come il caramello, gli anacardi e la spirulina, mentre l’avocado continua a riscuotere un grande successo. Frenano, però, i claim sull’italianità, dopo il successo crescente degli ultimi anni. Questi alcuni dei principali risultati che emergono dalla 14.ma edizione semestrale dell’Osservatorio Immagino Gs1, realizzato in collaborazione con NielsenIQ (periodo giugno 2022-giugno 2023).

Il rapporto ha misurato le vendite nella grande distribuzione di oltre 136mila prodotti (pari a più di 46 miliardi di euro di venduto, circa l’83% del totale realizzato da supermercati e ipermercati), suddivisi in undici panieri tematici costruiti a partire dalle indicazioni presenti sulle etichette: dal “free from”, al “rich-in”, dal richiamo all’italianità degli ingredienti alle intolleranze, passando per i metodi di lavorazione e le texture. Di seguito, i principali risultati.

Italianità
Continua il calo dei volumi dei prodotti che richiamano l’italianità in etichetta. Rispetto ai 12 mesi precedenti, hanno registrato una crescita del +10,8% in termini di fatturato a fronte, però, di un calo dei volumi del 4,2%, generalizzato su tutti i claim e le denominazioni rilevati.

Universo free from
Nell’universo composito del free from il primo claim in termini di incidenza sulle vendite (8,2% del fatturato del paniere food) e di numerica dei prodotti (5,2% del totale rilevato) è sempre “senza conservanti”. Il secondo claim per valore di vendite è “pochi grassi”. Rispetto a giugno 2022, il fatturato è aumentato del 15,3% mentre i volumi venduti sono diminuiti del 2,2%. Medaglia di bronzo per il claim “senza olio di palma”: oltre 1,5 miliardi di euro di vendite (+12,1%) e volumi in calo del 4,1%.

Successo del claim “senza zuccheri aggiunti” che ha chiuso l’anno finito a giugno 2023 con tutti gli indicatori positivi. Sono aumentati del 27% il giro d’affari e del 12,1% i volumi, registrando la miglior performance di tutto il paniere free from.

Per completare il quadro della spesa attenta alla presenza di zuccheri va considerato anche un altro claim: “senza aspartame”. Seppur meno presente a scaffale (66 referenze) e con un giro d’affari più contenuto (9,9 milioni di euro), condivide con i claim sulla riduzione degli zuccheri il trend positivo delle vendite sia in valore (+10,1%) sia in volume (+2,8%).

Il mondo del rich-in
A dominare e trainare il mondo del rich-in sono ancora una volta le “proteine”, segnalate sulle etichette di 3.212 prodotti (il 3,8% del totale food) che hanno incassato oltre 1,7 miliardi di euro (5,1% del totale). Nell’arco dei 12 mesi rilevati il giro d’affari è aumentato del +19,6%, sostenuto dall’alta inflazione, e i volumi venduti sono cresciuti del +4,5%. Nell’ultimo anno si sono segnalati altri due claim. Il primo è “fermenti lattici”, che è cresciuto sia a valore (+15,4%) sia a volume (+1,3%). Il secondo, cresciuto sia a valore (+10,8%) sia a volume (+2,9%) è “magnesio

Allergeni
A fare da protagonista in questo paniere è sempre il claim “senza glutine”. In termini assoluti si tratta di 8.594 prodotti che nei 12 mesi considerati hanno sviluppato oltre 3,2 miliardi di euro di fatturato. Rispetto all’anno finito a giugno 2022, le vendite sono aumentate del 6,1% a valore mentre i volumi sono calati del 6,8%.

Il logo “gluten free” con la spiga barrata di Associazione italiana celiachia (Aic) compare su 1.972 prodotti, che valgono un giro d’affari di quasi € 668 mln (+4,5%), a fronte però di un importante calo dei volumi (-7,5%). Male in particolare affettati e omogeneizzati, surgelati vegetali naturali/frutta, creme spalmabili dolci, yogurt greco colato skyr, confetture e spalmabili base frutta, e i surgelati.

La performance migliore di questo paniere è quella messa a segno dal claim “senza lattosio”, che è riuscito a crescere bene a valore (+16,6%) e a tenere come volumi (+0,9%).

Senza uova” è l’ultimo claim di questo paniere sia per numerica, con 166 referenze, sia per entità del giro d’affari, superiore a 26 milioni di euro. Ma è anche l’unico del mondo delle intolleranze che ha saputo crescere a volume, registrando un +2,6% annuo. Molto bene pasta fresca non ripiena, pasta fresca senza glutine e biscotti salutistici.

Il mondo del lifestyle
Il segmento più rilevante in termini di giro d’affari è il “veg” (vegano e/o vegetariano), che ha sviluppato oltre 2,3 miliardi di euro di vendite. Nel corso dell’anno finito a giugno 2023 questo paniere ha guadagnato l’11,8% a valore ma ha perso il 2,8% dei volumi, Stesso scenario tendenziale per il claim “vegetariano”: +12,3% il giro d’affari, ma 2,6% in meno i volumi venduti. Trend analogo per il claim “vegano”: +10,4% di fatturato e -2,3% di volumi venduti.

Il mondo degli ingredienti benefici
In tutti i sette cluster rilevati si è avuto un aumento del fatturato e da una contrazione dei volumi.

Traditional
La primadonna resta il “cacao”, che ha superato il miliardo di euro per giro d’affari realizzato da 2.257 prodotti. La crescita (+9,4%) sembra legata alla sola componente di aumento dei prezzi in quanto i volumi sono stati in contrazione (-4,2%). In questo gruppo, il best performer resta il “caramello”, il segmento più piccolo di questo paniere: grazie a una sostanziosa crescita a valore (+41,4%) ma anche a volume (+10,0%), trainata da biscotti tradizionali, snack dolci e dessert freschi.

Superfruit
Tre claim sopra tutti. “Avocado” si conferma molto apprezzato dagli italiani. Le 65 referenze che lo richiamano in etichetta hanno aumentato del 37,1% il giro d’affari, ormai superiore ai 34 mln di euro, e del +22,2% i volumi venduti. “Anacardi” cresce di +15,5% a valore e +7% a volume. “Acqua di cocco”, infine, esprime una nicchia di 1,6 mln di euro per 11 referenze, ma segna +8% a valore e +4,3% a volume.

Supercereali/farine
Al primo posto assoluto per giro d’affari troviamo ancora l’“avena”: +18,4% a valore e +6% a volume (+6%), grazie soprattutto a sostitutivi del latte Uht, cracker e biscotti integrali. Stesso trend per “Farina di riso” (+16,4% a valore, +2,2% a volume) e “olio di riso”, che compare su appena 20 prodotti, +14,2% a valore e +3% a volume.

Dolcificanti
Zucchero di canna” perde l’8,7% di vendite a volume e aumenta quelle a valore del 3,7%. “Stevia”, invece, è in crescita sia a valore (8,5%), sia a volume (+,7%), soprattutto grazie a bevande a base di tè, alimenti per sportivi e infusi.

Semi
Il leader per giro d’affari, pari a 153 milioni di euro, è “semi di lino”, che è il numero uno anche per crescita annua a valore (+20,4%) ed è anche l’unico a essere riuscito ad avanzare a volume (+5,2%). Molto male “semi di canapa”, -19,4% a volume e -14,7% in valore per i 52 prodotti accompagnati da questo claim, che valgono 3 mln di euro.

Spezie
Il paniere delle spezie arretra, sia a volume, sia a valore. Tra i tre claim rilevati, il principale per giro d’affari e assortimento resta “zenzero”, con oltre 60 milioni di euro di vendite (-1,2%) e calo dei volumi dell’8,8%. La “curcuma” mantiene il secondo posto nella graduatoria a valore ma, rispetto all’anno mobile precedente, registra un -8,6% di fatturato e -15,8% a volume. Quanto al terzo claim rilevato, “cannella”, in12 mesi è arretrato del 2,8% a valore e del 9,1% a volume.

Superfood
Il superfood che incassa di più nel canale supermercati e ipermercati è l’alga “spirulina”, con oltre sette milioni di euro di venduto. Nei 12 mesi considerati le vendite sono aumentate a due cifre sia a valore sia a volume (rispettivamente +26,5% e +16,2%). In espansione anche la vendita dei 36 prodotti con tè “matcha” (tè e gelati dessert): +7,6% a valore e +0,5% a volume. Molto male, infine, “bacche di goji”, -24,6% a valore e -27,4% a volume, e ‘açai’, -21,8% a valore e -27,3% a volume.

Nicola Miglino

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