Free from: prezzi su, consumi giù. Salvi solo “senza zucchero” e “senza antibiotici”

04 Settembre 2023

Nel 2022 il free from ha raggiunto i 13.951 prodotti per un giro d'affari superiore a 7,4 miliardi di euro, in crescita del +6,0% rispetto all’anno precedente. A volume, invece, il bilancio è negativo del -5,2%. Ma ci sono stati, comunque, claim che sono riusciti ad aumentare le quantità vendute: sono soprattutto quelli legati alla riduzione del contenuto di zuccheri e al “senza antibiotici”.

Queste le indicazioni che provengono dalla 13.ma edizione dell'Osservatorio Immagino di GS1 Italy, lo studio semestrale che monitora i fenomeni di consumo nella Gdo incrociando le informazioni sulle etichette dei prodotti digitalizzati e i dati di NielsenIQ di venduto e consumo.

Tra i 16 claim monitorati, il più importante per ampiezza dell’offerta e per giro d’affari generato è ancora una volta il “senza conservanti”. Nel 2022 questa caratteristica è stata dichiarata sulle etichette di 4.363 prodotti che hanno realizzato 2,7 miliardi di euro di sell-out, in aumento annuo del 3,7%. Invece i volumi sono stati nettamente inferiori a quelli dell’anno precedente (-7,9%), segno di una elasticità di questo paniere all’aumento dei prezzi. Lo si è visto, in particolare, per categorie come le mozzarelle, lo yogurt greco colato, le merendine, le specialità salate surgelate e la maionese.

Situazione analoga per un altro dei principali claim del mondo del free from: “senza olio di palma”. Nel 2022 è comparso su 2.806 prodotti, che hanno realizzato quasi 1,7 miliardi di euro di vendite, mettendo a segno un trend positivo a valore (+6,1%) ma negativo a volume (-6,9%) rispetto al 2021.Le categorie con un impatto maggiore sul taglio dei volumi sono state le merendine, i cereali per la prima colazione e i biscotti tradizionali.

Ancora più secca è stata la diminuzione degli acquisti in quantità degli oltre 3 mila prodotti con il claim “pochi grassi”: i volumi sono scesi del 9,5% mentre il giro d’affari è cresciuto del 5,9% rispetto al 2021. Anche in questo caso l’aumento dei prezzi ha portato a un taglio dei consumi, in particolare per yogurt greco colato, affettati, mozzarelle e snack dolci.

Il quarto aggregato del mondo del free from nella classifica per valore delle vendite è quello costituito dai 2.616 prodotti dichiarati con “pochi zuccheri”, che nel 2022 ha superato gli 1,2 miliardi di euro. Ed è stato anche uno dei più performanti, poiché ha registrato uno dei migliori tassi di crescita annua sia in termini di valori (+17,6%) sia in termini di volumi (+4,1%). Tra le numerose categorie in crescita, sia a volume sia a valore, ci sono i dessert freschi monoporzione, le cole, le bevande base frutta 30-99%, le gomme da masticare, le basi per pancake, le bevande a base latte Uht, le gomme da masticare, le caramelle e i sostitutivi del latte Uht.

A conferma dell’attenzione degli italiani all’assunzione di zuccheri, c’è la performance molto positiva dei 1.509 prodotti dichiarati in etichetta “senza zuccheri aggiunti”: nel 2022 il loro fatturato è aumentato del 21,2%, superando i 623 milioni di euro, e sono aumentati anche i volumi venduti, anche se in misura decisamente più modesta (+1,5%). Tra le categorie coinvolte, quelle con il maggior aumento dei volumi sono state i dessert freschi monoporzione, le bevande a base frutta 30-99%, le bevande a base latte Uht e lo yogurt funzionale.

L’inflazione ha portato a un netto taglio delle vendite in volume dei 2.057 prodotti dichiarati “senza coloranti” (-9,4% vs 2021), che, però, hanno tenuto sul fronte del valore, superiore a 1 miliardo di euro (+0,7%). Tra le categorie a perdere volumi sono stati soprattutto lo yogurt greco colato skyr, gli snack dolci, lo yogurt da bere, i gelati in vaschetta (calati anche a valore) e i gelati multipack (con giro d’affari in aumento).

Senza additivi” è il sesto agglomerato del free from per giro d’affari (649 milioni di euro nel 2022) e ha chiuso l’anno con un calo del 6,4% dei volumi venduti rispetto al 2021 a fronte di una crescita dell’1,5% del sell-out. Tra i 1.349 prodotti con questo claim in etichetta, a perdere maggiormente in quantità vendute sono stati gli affettati, i würstel e le mozzarelle.

Affettati e würstel, insieme a prodotti precotti, sono anche tra i worst performer a valore del 2022 nel paniere delle referenze “senza glutammato”, che ha chiuso l’anno con quasi 464 milioni di euro di sell-out.

È stata anche la contrazione dell’offerta (-3,7%), a cui si è contrapposta una domanda in netta crescita (+8,3%), a determinare l’andamento del paniere degli 829 prodotti dichiarati “senza Ogm”, che hanno chiuso il 2022 con un fatturato in aumento (+4,6%, per un totale di 392 milioni di euro) ma con volumi in diminuzione (-3,6%) rispetto al 2021. Yogurt da bere, wafer e olio di semi sono tra le categorie per cui si sono ridotte maggiormente le quantità vendute.

Non hanno retto ai rincari dei prezzi i 773 prodotti che riportano on pack il claim “senza grassi idrogenati”: nel 2022 hanno perso il 7,0% delle vendite in volume rispetto all’anno precedente, in particolare nelle categorie degli snack dolci, dei primi piatti pronti, della panna Uht e dei prodotti di pasticceria. A valore, invece, il loro giro d’affari è aumentato del 2,4%, superando i 228 milioni di euro.

Hanno dimostrato una certa elasticità all’aumento dei prezzi i 330 prodotti accompagnati in etichetta dal claim “senza polifosfati”: benché il loro giro d’affari sia aumentato dell’8,7% nell’arco di 12 mesi, arrivando oltre quota 224 milioni di euro, i volumi venduti sono diminuiti solo dello 0,6%. Tra i prodotti, il ruolo trainante va agli affettati, le cui vendite sono cresciute sia a valore sia a volume.

Per i 319 prodotti presentati on pack come “senza grassi saturi”, il 2022 è stato un anno molto negativo per quanto riguarda le quantità vendute, diminuite del 10,1% rispetto all’anno precedente, in particolare per olio di semi, biscotti salutistici/integrali e biscotti multicereali. Evidentemente, hanno avuto un certo impatto sui consumatori gli aumenti dei prezzi, che hanno fatto salire del 4,5% il giro d’affari, superiore a 221 milioni di euro.

Di segno diverso il trend 2022 del claim “senza sale”: il fatturato dei 552 prodotti che lo evidenziano on pack è diminuito dell’1,1% rispetto al 2021, così come sono calati, e in misura ben maggiore, i volumi venduti (-8,8%). Ad arretrare maggiormente sono state le mozzarelle light/delattosate, la crescenza light/delattosata e i piatti pronti surgelati.

Nel 2022 è proseguita la crescita del claim “senza antibiotici”: arrivato ad accomunare 261 referenze, ha aumentato del +17,2% il giro d’affari, superiore a 151 milioni di euro, e ha accresciuto i volumi venduti del 4,3% nell’arco dei 12 mesi. Quindi, nonostante l’aumento dei prezzi, questi prodotti sono riusciti a performare bene, evidenziando l’interesse dei consumatori per questo claim. A chiudere l’anno con aumenti delle vendite in quantità e in valore sono state le uova, il pollo e le specialità ittiche.

Concludendo l'analisi del paniere free from, ultimo per entità delle vendite (9,3 milioni di euro) è il claim “senza aspartame”, rilevato sulle etichette di 64 prodotti. Nel 2022 ha ottenuto una buona performance, con una crescita del +6,1% a valore e del +2,2% a volume, grazie soprattutto a dolcificanti e bevande gassate. (n.m.)

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