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Combinazione di nutrienti: l’unione fa la forza

30 Ottobre 2023

Si definisce sinergia nutrizionale, intendendo il concetto secondo cui gli effetti combinati di due o più nutrienti hanno un impatto fisiologico maggiore sull’organismo dei nutrienti consumati singolarmente.

Mentre la scienza della nutrizione si concentra tradizionalmente sull’isolamento dei singoli nutrienti per studiarne gli effetti, è riconosciuto che i nutrienti interagiscono in modi complessi, il loro consumo combinato può portare a effetti additivi ed esistono oggi diversi lavori che esplorano proprio i potenziali benefici per la salute derivanti dal consumo di diversi nutrienti e integratori alimentari in combinazione.

Tale sinergia è particolarmente rilevante nel contesto della salute cardiovascolare, dove vari nutrienti svolgono un ruolo cruciale nel sostenere la salute del cuore, il flusso sanguigno e la compliance vascolare. I dati epidemiologici hanno costantemente indicato che livelli elevati di omocisteina in circolazione sono associati ad aumento del rischio di malattie cardiovascolari e gli studi hanno dimostrato che il consumo di quantità adeguate di acido folico, vitamina B6 e vitamina B12 può agire in sinergia per abbassare i livelli di omocisteina, riducendo così il rischio di malattie cardiache.

Nello specifico, i dati indicano che la combinazione di vitamina B12 con integratori di acido folico ottimizza la riduzione dei livelli di omocisteina in uno studio condotto su 150 giovani donne, amplificando potenzialmente i vantaggi di questi interventi nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.

È stato svolto ulteriore lavoro esaminando gli effetti del CoQ10 e/o della vitamina E sugli esiti cardiometabolici in pazienti con sindrome dell'ovaio policistico: ottantasei donne con Pcos sono state assegnate a un'integrazione con CoQ10, vitamina E (come d-α-tocoferolo), CoQ10 più vitamina E o placebo per otto settimane. È interessante notare che solo il trattamento con CoQ10 più vitamina E ha ridotto significativamente il c-Ldl, aumentato il c-Hdl, ridotto il coefficiente aterogenico e diminuito i valori dell’indice di adiposità viscerale.

Uno studio clinico parallelo del 2015 ha valutato gli effetti di 2g/die di niacina a rilascio prolungato, 4g/die di Omega-3, una combinazione dei due, o un rispettivo doppio placebo per 16 settimane sui lipidi plasmatici e lipoproteine ​​in 56 adulti con sindrome metabolica. La combinazione di niacina e Omega-3 ha dimostrato un effetto sinergico, aumentando significativamente i rapporti apoE/apoB Ldl e apoA1/apoB Ldl, suggerendo che l’effetto cardiovascolare potenziato deriva probabilmente dalla terapia di combinazione.

Un ottimo esempio di sinergia di nutrienti è quello che riguarda il microbiota intestinale e la salute dell’intestino. Per esempio, i fruttani possono supportare molto i batteri lattici probiotici e stimolarne la crescita, mentre gli oligosaccaridi derivati ​​dal glucosio come il polidestrosio possono aumentare il Ruminococcus intestinalis intestinale e migliorare la produzione di butirrato. Attraverso un approccio strategico, quindi, è possibile selezionare prebiotici e specie probiotiche uniche per esercitare effetti sinergici specifici e benefici sul microbiota intestinale e, in ultima analisi, sulla salute dell’ospite.

In uno studio clinico sull'uomo, gli autori hanno confrontato l'efficacia delle terapie probiotiche (2 × 109 Cfu di Bifidobacterium longum), prebiotiche (8 g di psillio) e simbiotiche (probiotico + prebiotico) nel trattamento della colite ulcerosa, utilizzando questionari sulle malattie infiammatorie intestinali e analisi del sangue.

I risultati hanno indicato che la terapia simbiotica ha portato a maggiori miglioramenti della qualità della vita e a una significativa diminuzione dei livelli di proteina C-reattiva rispetto al trattamento probiotico o prebiotico, suggerendo il suo potenziale effetto sinergico. Inoltre, uno studio ha scoperto che un simbiotico costituito da Lactobacillus acidophilus (4×109 Cfu) con inulina (800 mg) era più efficace nell’eradicazione dell’Helicobacter pylori se combinato con una terapia farmacologica standard rispetto al solo regime terapeutico.

Al di là del semplice esempio dei simbiotici, sembra esserci una benefica sinergia tra componenti specifici di alimenti integrali, fitonutrienti e microbi (sia probiotici che microbiota residente). Esistono prove crescenti che alcuni fitonutrienti (per esempio, acidi fenolici o flavonoidi) possano esercitare un effetto simile ai prebiotici sul microbiota residente.

Nonostante queste prove crescenti e l’evidenza che la ricerca in questo settore continua a evolversi, scoprire l’intera portata dell’influenza della sinergia dei nutrienti sulla salute necessita di ulteriori dati per comprenderne il potenziale.

Inoltre, i consumi dietetici di riferimento forniscono linee guida per prevenire carenze nutrizionali e assunzione eccessiva, ma non sono progettati per valutare i potenziali effetti sinergici del consumo combinato di nutrienti insieme.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Nutrient synergy: definition, evidence, and future directions. Front. Nutr.,vol 10, 12 October 2023.
  • Independent and additive effects of coenzyme Q10 and vitamin E on Cardiometabolic outcomes and visceral adiposity in women with polycystic ovary syndrome. Arch Med Res. (2019) 50:1–10.
  • Effects of niacin and omega-3 fatty acids on the apolipoproteins in overweight patients with elevated triglycerides and reduced HDL cholesterol. Atherosclerosis. (2015) 240:520–5.

 

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