Occhio al rischio di fratture in vegetariani, vegani e pescetariani. Secondo quanto di recente pubblicato su Bmc medicine, infatti, il minor apporto di calcio e proteine rispetto a chi consuma carne potrebbe comportare pericoli maggiori per la salute delle ossa.

Più che un integratore nutrizionale, un farmaco e, come tale, con responsabilità prescrittive e gestionali tali da renderne difficile l’impiego nei soggetti più fragili quali gli anziani nelle case di cura. Questo il risultato di un’interessante indagine condotta in Inghilterra, pubblicata su Bmj nutrition prevention & health, nata con il tentativo di comprendere come mai nelle residenze per anziani inglesi si somministri raramente vitamina D, nonostante in quella fascia di popolazione sia fortemente raccomandata.

La carenza di vitamina D può rivelarsi un fattore di rischio per il recupero della mobilità dopo intervento di frattura al femore. I risultati arrivano da uno studio multicentrico condotto tra Stati Uniti e Canada e pubblicato sull’American journal of clinical nutrition.

Una grave carenza di Vitamina D in menopausa andrebbe considerata marker di rischio per discopatia degenerativa lobare e dolore correlato. Queste le conclusioni di uno studio retrospettivo appena pubblicato on line su Menopause, organo ufficiale della North american menopause society (Nams).

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