Vitamina D: nei più piccoli sembra non prevenire rischio di fratture

12 Dicembre 2023

Nessuna protezione dal rischio fratture con la supplementazione di vitamina D in bambini in stato di carenza. Questi i risultati del più grande studio randomizzato e controllato sull’integrazione di vitamina D mai intrapreso in fascia pediatrica e pubblicato su Lancet Diabetes & Endocrinology.

A condurlo, ricercatori della Queen Mary University di Londra e della Harvard TH Chan School of Public Health, che hanno preso in esame circa 9 mila bambini di 18 scuole in un’area della Mongolia a forte carenza di ipovitaminosi D e con alta incidenza di fratture in età pediatrica.

Il 95% del campione presentava ipovitaminosi D. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno trattato, per tre anni, con un’integrazione di vitamina D3 pari a 14 mila Ui/settimana, l’altro di controllo. A fine studio, l’incidenza di fratture è stata pressoché identica tra i due gruppi.

“L’assenza di qualsiasi effetto di un’integrazione prolungata ad alte dosi di vitamina D sul rischio di fratture in questa fascia di popolazione è sorprendente”, sottolinea Ganmaa Davaasambuu, docente presso la Harvard TH Chan School of Public Health. “Negli adulti, l’integrazione funziona meglio quando viene somministrato contemporaneamente il calcio, il che potrebbe spiegare i nostri risultati”.

Adrian Martineau, direttore del Centro di Immunobiologia presso la Queen Mary University di Londra: “È anche importante notare che i bambini ai quali è stato riscontrato rachitismo durante lo screening per lo studio sono stati esclusi dalla partecipazione, poiché non sarebbe stato etico offrire loro un placebo. Pertanto, i nostri risultati hanno rilevanza solo per chi presenta bassi livelli di vitamina D e non ha sviluppato complicanze ossee. L’importanza di un’adeguata assunzione di vitamina D per la prevenzione del rachitismo non dovrebbe essere ignorata e le linee guida del governo britannico che raccomandano un’assunzione giornaliera di 400 UI di vitamina D rimangono importanti e dovrebbero ancora essere seguite”. (n.m.)

 

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