Omocisteina: se troppo alta, si rischia l’ictus. Consigli nutrizionali

08 Febbraio 2023

Alice Italia Odv, Associazione per la Lotta all’ictus cerebrale, punta i fari contro rischi cardio e cerebrovascolari dell’iperomocisteinemia. In una nota, si sottolinea, infatti, come l’omocisteina, aminoacido presente in piccole quantità nell’organismo, nelle persone sane, si trasformi grazie all’acido folico e alle vitamine B6 e B12. Può succedere, però, che in caso di particolari patologie, di mutazione del gene Mthfr o di diete sbilanciate si verifichi un incremento dei valori plasmatici.

“Tutto ciò determina un danno alle pareti delle arterie, causando un ispessimento del loro rivestimento interno”, sottolinea Massimo Del Sette, direttore Uoc di Neurologia al Policlinico San Martino di Genova. Uno studio pubblicato nel 2013 su Neural regeneration research ha dimostrato che chi registra alti livelli di omocisteina, di colesterolo e trigliceridi, a parità di altri fattori di rischio, ha il 40% in più di possibilità di andare incontro a un ictus rispetto a chi ha valori nella norma. Inoltre, in una recente revisione della letteratura sull’argomento pubblicata su Stroke  viene riportato che la correzione della iperomocisteinemia comporta una riduzione del rischio dal 34 fino al 70%”.

L’esame per il dosaggio dell’omocisteina è un semplice prelievo di sangue venoso, eseguito nella maggior parte dei laboratori, che deve avvenire dopo un digiuno di circa 10-12 ore. Vengono considerati normali i valori di omocisteina compresi tra 5-9 μmol/L. Quando questi valori vengono superati, si parla invece di iperomocisteinemia e ne esistono diversi stadi: borderline (10-12 μmol/L), moderata (13-30 μmol/L), intermedia (31-100 μmol/L) e grave (>100 μmol/L).

L’iperomocisteinemia si può abbassare assumendo acido folico e le vitamine B6 e B16, attraverso una dieta ricca in vitamine e/o l’assunzione di integratori alimentari. Alimenti ricchi di vitamina B6 sono: pesce, carne, uova, frutta, verdura, latticini e frutta secca. Alimenti ricchi di vitamina B12 sono: aringhe, tonno, sgombro, sogliola, mozzarella, fontina, parmigiano, brie, gorgonzola, robiola.

È molto importante, sottolinea l’associazione, anche individuare la modalità di cottura più adatta per evitare una perdita eccessiva di vitamine. Il consiglio è quello di consumare quanto più possibile cibi crudi o cotti a bassa temperatura: per esempio, circa il 50% della vitamina B6, della vitamina B12 e dell’acido folico si perde con la bollitura del latte; il 40% della vitamina B6 se si griglia la carne.

Alice Italia Odv ricorda l’importanza di uno stile di vita sano attraverso alcuni consigli:

  • seguire una dieta bilanciata, varia e ricca di frutta, verdura, legumi, cereali, pesce (soprattutto quello azzurro) e olio extravergine di oliva;
  • limitare il consumo di: sale, zuccheri semplici (dolci, caramelle, bevande zuccherate), bevande alcoliche e grassi saturi (salumi e carni grasse);
  • raggiungere e mantenere il peso ideale;
  • svolgere regolare attività fisica;
  • non fumare.

 

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