Le aziende alimentari, con l’intervento delle istituzioni, devono ridurre la quantità di sale, seguendo le indicazioni più volte ribadite dall’Organizzazione mondiale della sanità. Questo l’appello lanciato da Meno Sale Piu Salute, il gruppo di lavoro Sinu (Società italiana nutrizione umana) coordinato da Pasquale Strazzullo e Giulia Cairella, in occasione della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale, in calendario dal 15 al 21 maggio da Wassh (World action on salt, sugar and health). Obiettivo: richiamare l’attenzione sulla necessità di ridurre il contenuto di sale nei prodotti trasformati e nella ristorazione collettiva.

 

Si terrà ad Arezzo, presso Arezzo Fiere e Congressi, dal 7 al 9 giugno prossimi, il 43° Congresso della Società italiana di nutrizione umana (Sinu).

Appuntamento a Milano, il prossimo 26 settembre, con Plant-based foods: oltre una moda, evento promosso dal dipartimento di Scienze per gli alimenti, la nutrizione e l’ambiente DeFENS presso la facoltà di Scienze agrarie e alimentari dell’Università statale e dalla Società italiana di nutrizione umana (Sinu).

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Due studi tornano a mettere al centro della discussione il ruolo del sale come fattore di rischio cardiovascolare e predittivo di mortalità. Da una parte, si evidenziano i pericoli di un consumo eccessivo. Dall’altra, si puntano i fari sui rischi di consumo troppo basso.

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