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Dieta iperproteica a rischio aterosclerosi, con la mediazione dei macrofagi

05 Marzo 2024

Troppe proteine ​​fanno male alle arterie. A evidenziarlo, uno studio pubblicato su Nature Metabolism, che ha raccolto dati sia di tipo clinico, sulla base di piccoli trial condotti sull’uomo, ma anche di tipo sperimentale, con test di laboratorio.

Secondo gli Autori, non bisogna superare il 22% di calorie provenienti da proteine, altrimenti si innesca un processo aterogeno provocato dai macrofagi.

In sostanza, il lavoro ha dimostrato che consumare più del 22% delle calorie alimentari giornaliere attraverso le proteine ​​può influenzare negativamente i macrofagi responsabili dell'eliminazione dei detriti cellulari, portando a un accumulo all'interno delle pareti dei vasi con formazione e progressione della placca aterosclerotica. Tra gli aminoacidi chiamati in causa, la leucina, presente, soprattutto, in alimenti di origine animale, che sembra svolgere un ruolo chiave in questo processo degenerativo.

“Non è un dato di poco conto se si pensa, per esempio, che negli Stati Uniti quasi un quarto della popolazione ricava oltre il 22% delle calorie giornaliere dalle proteine”, sottolineano gli Autori. "Il nostro studio mostra che aumentare l'apporto proteico nel tentativo di migliorare la salute metabolica non è la panacea di tutti i mali. Anzi: rischiamo di danneggiare le arterie. La speranza è che questa ricerca avvii una riflessione sulle modalità più indicate per modificare la nostra dieta e influenzare positivamente il metabolismo”.

Rimangono, però, a loro giudizio, alcune questioni aperte, a partire dall’analisi di quanto può accadere per un apporto calorico da proteine tra il 15 e il 22%, range raccomandato dalle linee guida. In sostanza, quale sia il giusto equilibrio tra effetti salutari e rischio cardiovascolare.

Di certo, sottolineano, i risultati sono particolarmente rilevanti in ambito ospedaliero, dove i nutrizionisti spesso raccomandano alimenti ricchi di proteine ​​​​ai pazienti più fragili per preservare la massa e la forza muscolare. "Forse – dicono - aumentare ciecamente il carico proteico è sbagliato, mentre sarebbe importante considerare la dieta nel suo insieme e suggerire pasti equilibrati, soprattutto in chi è a rischio di malattie cardiache e disturbi vascolari". E aggiungono: “Da non trascurare, infine, il diverso apporto di leucina tra diete a base animale e vegetale, che potrebbe spiegare il differente impatto cardiometabolico correlato”.

Nicola Miglino

 

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