Efsa: Il bisfenolo A negli alimenti è un rischio per la salute

21 Aprile 2023

L’esposizione al bisfenolo A (Bbpa) tramite gli alimenti costituisce una preoccupazione per la salute dei consumatori di tutte le fasce d’età e la soglia giornaliera tollerabile (Dgt) va abbassata di circa 20 mila volte. Questa la valutazione degli esperti scientifici Efsa, a conclusione di un’accurata valutazione delle evidenze scientifiche e alla luce dei contributi ricevuti da una pubblica consultazione, che hanno evidenziato possibili effetti nocivi a carico del sistema immunitario.

Come noto, il Bpa è una sostanza chimica usata per produrre plastiche e resine. Tra queste, il policarbonato, un tipo di plastica trasparente e rigida che si usa per produrre contenitori riutilizzabili per distributori d’acqua, bevande e conservazione di alimenti. Viene usato anche per produrre resine impiegate in pellicole e verniciature interne per lattine e contenitori destinati a cibi e bevande. In quantità esigue, dunque, può trasmigrare verso gli alimenti e le bevande; per questo motivo gli scienziati dell’Efsa ne rivedono periodicamente la sicurezza.

“Fin dal 2006, data della nostra prima valutazione completa del rischio relativo alla sostanza, i nostri scienziati hanno analizzato periodicamente e in modo molto approfondito la sicurezza del Bpa”, dice Claude Lambré, presidente del gruppo di esperti sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi, gli aromatizzanti e i coadiuvanti tecnologici dell’Efsa. “Per il riesame abbiamo vagliato una grande quantità di pubblicazioni scientifiche, tra cui oltre 800 nuovi studi pubblicati dal gennaio 2013. Questo ci ha permesso di orientarci tra notevoli elementi di incertezza circa la tossicità del Bpa. Negli studi abbiamo osservato nella milza un aumento della percentuale dei linfociti del tipo T helper. Questi svolgono un ruolo chiave nei nostri meccanismi cellulari immunitari e un aumento di questo tipo potrebbe portare allo sviluppo di infiammazione allergica polmonare e malattie autoimmuni”.

La nuova soglia di attenzione

Rispetto alla precedente valutazione del 2015, il gruppo di esperti dell’Efsa ha abbassato in modo significativo la Dgt del Bpa, ovvero la quantità che può essere ingerita quotidianamente per tutta la vita senza rischi sensibili per la salute. Nel 2015 gli esperti avevano stabilito una Dgt temporanea a causa degli elementi di incertezza nelle evidenze, sottolineando la necessità di ulteriori dati sugli effetti tossicologici del Bpa. Il riesame ha toccato la maggior parte di tali carenze e i restanti elementi di incertezza sono stati presi in considerazione nello stabilire la nuova Dgt, che hanno stabilito in 0,2 nanogrammi, in sostituzione del precedente livello temporaneo di 4 microgrammi, per chilogrammo di peso corporeo al giorno: un valore di circa 20 mila volte più basso. Confrontando la nuova Dgt con le stime dell'esposizione dei consumatori al Bpa tramite l'alimentazione, gli scienziati hanno concluso che sia l'esposizione media che quella elevata al Bpa superano la nuova Dgt per tutte le fasce di età, costituendo così motivo di preoccupazione per la salute.

La parola, ora, passa alla Commissione europea e agli Stati membri, cui spetta il compito di fissare le soglie quantitative di una sostanza chimica che può trasmigrare dalle confezioni alimentari ai prodotti.

Nicola Miglino

 

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