“È necessario approfondire e valorizzare le possibilità offerte dalle Tea, così come stanno facendo o hanno già fatto altri Paesi nel mondo”, ha detto Luca De Carlo, presidente della Commissione e proponente del ddl. “Queste tecniche permettono di ottenere piante più resistenti e possibilmente anche di qualità superiore. Dobbiamo fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico e, allo stesso tempo, soddisfare le richieste alimentari di una popolazione mondiale in crescita: solo migliorando le rese e riducendo le necessità in termini di acqua, fertilizzanti e farmaci possiamo affrontare queste sfide”.
In un comunicato, Confagricoltura afferma di “condividere in pieno il disegno di legge che consentirà la sperimentazione in campo delle Tecnologie di evoluzione assistita. È importante fare dell’Italia un Paese leader sulle Tea, per poter avere piante più sostenibili, ridurre l’uso di fitofarmaci, e fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico, con oggettivi benefici per la produttività e, dunque, per le richieste alimentari di una popolazione mondiale in crescita”.
Positivo anche il commento di Stefano Vaccari, direttore del Crea: “L’avvio dell’esame del disegno di legge è un passo veramente importante per consentire di testare in campo le nuove varietà ottenute dai ricercatori con le tecniche di genome editing. Da anni il Crea è impegnato nello sviluppo di varietà resistenti e resilienti, che possano aiutare l’agroalimentare italiano a competere sempre meglio nelle sfide della sostenibilità e del cambiamento climatico, mantenendo salde le radici del made in Italy. Purtroppo, il quadro normativo, risalente a venti anni fa quanto le Tea non esistevano, ha impedito la sperimentazione in campo”.