Come noto, i pazienti con Pku, malattia rara oggi diagnosticata precocemente grazie allo screening neonatale, hanno la necessità di sottoporsi a una rigida dietoterapia per tutta la vita. Una dieta quasi completamente priva di proteine, che deve essere compensata con adeguate supplementazioni proteiche, non sempre facili da assumere, specie fuori casa, e non sempre piacevoli al gusto. La Pku, in Italia, colpisce un bambino ogni 2.581 nati, bimbi che grazie a una corretta terapia diventano ragazzi e poi giovani adulti con una vita attiva, che vanno a scuola, fanno sport, lavorano e viaggiano, pur continuando a seguire una dietoterapia impegnativa, ma salvavita.
Alla base della linea Pku golike, una tecnologia (Physiomimic techology) grazie alla quale il gusto sgradevole e l’odore degli amminoacidi sono mascherati e l’assenza di retrogusto favorisce una migliore compliance per i pazienti. La Physiomimic techology consente il rilascio prolungato degli amminoacidi fino a 7 ore, fornendo così un assorbimento più fisiologico in linea con le proteine naturali contenute negli alimenti comuni. Le due formulazioni da 5g P.E. e da 10g P.E. e i due gusti (frutti tropicali e frutti rossi) sono stati ideati per consentire ai pazienti di combinare una pausa gustosa con l’assunzione amminoacidica.
Da assumersi seguendo rigorosamente le indicazioni del proprio medico.