Una dieta a base vegetale, ricca di soia, è in grado di determinare una drastica riduzione dei sintomi menopausali, con un crollo dell’84% delle vampate da moderate a gravi, secondo uno studio coordinato dalla North american menopause society e pubblicato su Menopause.

Nel contesto delle prove emergenti degli ultimi anni, sempre di più si indica al paziente con malattia renale cronica quale modello alimentare sia migliore da seguire per la sua salute. Molti studi osservazionali hanno mostrato una benefica associazione tra il consumo di alimenti a base vegetale e la salute renale, mentre il Singapore chinese health study, che includeva ben 63.257 partecipanti, ha messo in luce come il consumo di carne rossa sia fortemente associato, in modo dose-dipendente, all'insufficienza renale. In un'analisi di sostituzione, lo scambio di una porzione di carne rossa al giorno con soia e legumi è stata associata a una riduzione del 50% del rischio di insufficienza renale.

Monitorare i bambini che seguono una dieta vegetariana o vegana e controllare gli esami del sangue che possono rilevare carenze. Questa l’avvertenza principale di Marcello Bergamini, pediatra della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), nel presentare l’aggiornamento delle raccomandazioni riguardanti le diete vegetariane e vegane lo scorso settembre durante l’evento in live streaming Napule è…pediatria preventiva e sociale.

Colpisce tra il 2 e l’8% per cento della popolazione, in prevalenza donne, con una sintomatologia variegata e poco specifica tale per cui ancora oggi parte della comunità scientifica, non essendoci marker diagnostici, la considera una psicopatologia. Parliamo della fibromialgia, la cui cura è ancora lontana dall’essere trovata ma che vede invece nell’approccio dietetico un utile presidio di supporto per la gestione dei sintomi, come ribadito da un recente lavoro apparso su Nutrients. Ne abbiamo parlato con due delle Autrici, entrambe del dipartimento di Medicina sperimentale e clinica dell’Università degli Studi di Firenze: Giuditta Pagliai e Barbara Colombini, docente di Fisiologia presso l’ateneo toscano.

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