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Effetti pleiotropici del cumino nero (Nigella sativa L.)

23 Settembre 2021

Molti sono gli studi che provano i benefici farmacologici del cumino nero (Nigella sativa L.), un'erba medicinale dalla lunga tradizione storica, e del suo principale componente bioattivo, il timochinone. Gli effetti pleiotropici dimostrati includono la capacità di attenuare lo stress ossidativo e l'infiammazione, promuovere l'immunità, la sopravvivenza cellulare e il metabolismo energetico. Sotto forma di olio essenziale, pasta, polvere ed estratto, è stato indicato nella medicina tradizionale per molte malattie come asma, bronchite, reumatismi, mal di testa, mal di schiena, anoressia, amenorrea, paralisi, infiammazione, debilitazione mentale, eczema e ipertensione.

Il seme di cumino nero e, in particolare, il suo olio essenziale, contiene timochinone, timoidrochinone, timolo, carvacrolo, nigellidina, nigellinina e α-ederina, i principali responsabili degli effetti farmacologici e dei benefici terapeutici.

In diversi studi clinici, compresi quelli su pazienti iperlipidemici con abitudine al fumo, donne in menopausa con malattie metaboliche, pazienti con sindrome metabolica e pazienti con tiroidite di Hashimoto, la somministrazione di semi di cumino nero in diverse formulazioni ha migliorato significativamente il profilo lipidico e la glicemia.

Insieme ai risultati preclinici, le osservazioni di questi studi clinici suggeriscono che il cumino nero potrebbe essere un candidato promettente come agente anti-obesità e anti-iperlipidemico.

Fino a oggi, sono stati condotti tre studi clinici con pazienti con diabete di tipo 2 o nefropatia diabetica per valutare i ruoli terapeutici dei semi di cumino nero, riportando una significativa riduzione della glicemia, della creatinina sierica, dell'urea nel sangue e dei livelli totali di proteine urinarie nelle 24 ore e un aumento del tasso di filtrazione glomerulare, del volume urinario totale nelle 24 ore e del livello di emoglobina.

In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, su pazienti con diabete di tipo 2, l'integrazione è stata accompagnata da un miglioramento del profilo lipidico, della glicemia, del livello di proteina C reattiva e della perossidazione lipidica.

In accordo con gli studi preclinici, uno studio clinico controllato non randomizzato, in singolo cieco su pazienti diabetici trattati con una capsula di semi di cumino nero ha dimostrato un miglioramento significativo del quadro metabolico, con un miglioramento dell’insulino resistenza e un aumento del colesterolo Hdl. Il cumino nero potrebbe essere quindi un integratore vegetale efficace per la gestione di pazienti con complicanze diabetiche.

Uno studio clinico ha dimostrato l'efficacia di una combinazione di cumino nero e miele nell'eradicazione dell'infezione gastrica di H. pylori. A questo scopo, diciannove pazienti con infezione da H. pylori senza una storia di ulcera peptica, cancro gastrico o sanguinamento gastrointestinale, hanno assunto un composto costituito da 6 g/die di cumino nero come semi macinati e 12 g/die di miele, tre volte al giorno dopo i pasti per due settimane. I risultati ottenuti hanno portato alla conclusione che il mix poteva essere un potenziale anti-H. pylori e un agente antidispeptico.

Tuttavia, in un altro studio clinico su 46 pazienti con colite ulcerosa attiva da lieve a moderata, l'integrazione con 2 g/die di cumino nero in polvere per 6 settimane non ha mostrato alcuna differenza, e sono stati riportati alcuni effetti avversi, tra cui nausea, gonfiore e una sensazione di bruciore. Considerando i risultati di studi preclinici e clinici, si pensa che il cumino nero possa essere un potenziale agente gastroprotettivo, ma per ora non se ne suggerisce l'uso clinico.

Diversi studi recenti hanno utilizzato la sintesi della nanoparticella di cumino nero per migliorarne la biodisponibilità e gli effetti farmacologici, ma la maggior parte dell'indagine è stata eseguita solo a livello preclinico ed è quindi essenziale eseguire lo studio sull'uomo per tradurre i risultati in uso clinico.

Nel frattempo, è importante ricordare che il valore alimentare del cumino nero, sebbene meno focalizzato nella letteratura scientifica, non è affatto basso, perché contiene una quantità adeguata di proteine e grassi e una quantità apprezzabile di acidi grassi essenziali, amminoacidi, vitamine e minerali.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Black Cumin (Nigella sativa L.): A Comprehensive Review on Phytochemistry, Health Benefits, Molecular Pharmacology, and Safety. Nutrients 2021, 13(6), 1784.
  • A review on possible therapeutic effect of nigella sativa and thymoquinone in neurodegenerative diseases. CNS Neurol. Disord. Drug Targets 2018, 17, 412–420.
  • Dissecting the potential roles of Nigella sativa and its constituent thymoquinone on the prevention and on the progression of Alzheimer’s disease. Front. Aging Neurosci. 2018, 10, 16.

 

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