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Fitoterapia e ipertensione: facciamo il punto

05 Marzo 2024

L'uso di terapie erboristiche, piante medicinali e loro derivati ​​per il trattamento e la gestione dell'ipertensione è una pratica molto diffusa, benché la letteratura in questo campo evidenzi la mancanza di standardizzazione a livello di metodi di studio sperimentale, nonché la necessità di valutare molecole purificate.

Inoltre, sono stati condotti pochi studi clinici avanzati e la determinazione del rapporto efficacia/sicurezza rimane spesso assente.

Specie medicinali come l'aglio (Allium sativum), l’olivo e il cumino nero (Nigella sativa) sono tra i derivati ​​vegetali più comuni e utilizzati a scopo terapeutico per il controllo dell'ipertensione, mentre Asteraceae, Apiaceae e Rosaceae sono tra le specie botaniche frequentemente studiate nell’ultimo decennio. Composti isolati come l'allicina e l'apigenina hanno ricevuto maggiore interesse in questo campo. 

Prove recenti provenienti da studi clinici suggeriscono che le sostanze fitochimiche possono agire direttamente sui vasi sanguigni attraverso un effetto vasorilassante che coinvolge una varietà di cascate di segnalazione o indirettamente attraverso l'inibizione o la stimolazione della diversità di sistemi come l'enzima di conversione dell'angiotensina (Ace), il sistema renina-angiotensina (Ras) o l'attività diuretica.

Una review del 2016 ha dimostrato che l’integrazione di aglio ha ridotto la pressione sanguigna di 7-16 mm Hg (sistolica) e 5-9 mm Hg (diastolica).

Diversi studi clinici hanno studiato l’effetto del biancospino, anche se pochi si sono concentrati sul suo utilizzo come mono-preparato (un unico ingrediente nella preparazione). Quattro studi (254 partecipanti) hanno somministrato solo biancospino sotto forma di compresse o gocce liquide, riportando una riduzione della pressione arteriosa in pazienti con pre-ipertensione o ipertensione di stadio 1. Una riduzione significativa della pressione arteriosa è stata dimostrata in tre studi della durata di 12 e 16 settimane. Il biancospino è considerato un'erba relativamente sicura, esente da gravi effetti avversi, valutandone l’utilizzo fino a 24 mesi.

L'estratto di foglie di olivo contiene un'elevata quantità di antiossidante fenolico, l’oleuropeina, che è nettamente superiore a quella presente nel frutto dell'oliva o nell'olio d'oliva. Una recente revisione sistematica e metanalisi di dodici studi randomizzati ha indicato come l’integrazione di olivo sia in grado di ridurre significativamente la pressione arteriosa, soprattutto quando la sistolica basale è pari o superiore a 140 mmHg. Un'altra metanalisi su larga scala ha rilevato una riduzione di 5 mmHg della pressione sistolica e una riduzione di 4,81 mmHg della diastolica in seguito all’integrazione in pazienti con ipertensione, suggerendo che l’olivo può essere utile come terapia aggiuntiva in questi pazienti. 

L'oleuropeina e l'oleaceina sono i principali componenti dell'estratto di olivo e si ritiene che possiedano un'attività antipertensiva acuta attraverso l'inibizione dell'enzima di conversione dell'angiotensina (Ace), mentre la sola oleuropeina ha un effetto vasodilatatore a breve termine, nonché un'azione diretta calcio-antagonista. 

Sono stati condotti numerosi studi clinici randomizzati e controllati per osservare gli effetti antipertensivi della Nigella sativa: una riduzione significativa della pressione arteriosa è stata notata in quasi tutti i pazienti che hanno partecipato a questi studi, il che indica che l'ipertensione di stadio 1 potrebbe essere gestita efficacemente e che i pazienti che utilizzano farmaci antipertensivi allopatici potrebbero ridurre l'incidenza degli effetti indesiderati diminuendo le dosi attraverso l'aggiunta come terapia adiuvante.

Il cumino nero può diminuire la pressione sanguigna probabilmente attraverso meccanismi che includono il blocco dei canali del calcio, l'attività diuretica, l'inibizione dell'enzima di conversione dell'angiotensina (Ace), l'aumento dell'attività cardiaca dell'eme ossigenasi-1, la prevenzione della perdita di ossido nitrico plasmatico, l'attività antiossidante e l'attività depressiva cardiaca, come proposto da diversi studi.

Silvia Ambrogio

 

Bibliografia

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  • The effects of olive leaf extract on cardiovascular risk factors in the general adult population: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Diabetology & Metabolic Syndrome volume 14, Article number: 151 (2022).
  • Nigella Sativa (Black Seeds), A Potential Herb for the Pharmacotherapeutic Management of Hypertension: A Review. Curr Cardiol Rev. 2021 Jul 20; 17(4)
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