-->

Ruolo dello zinco nelle malattie epatiche croniche

04 Novembre 2020

 

Gli studi clinici che valutano la supplementazione di zinco nelle malattie epatiche ancora non mostrano benefici conclusivi in termini di miglioramento o arresto della malattia, ma il razionale per proseguire le ricerche è solido.

Il fegato è il principale organo responsabile del metabolismo dello zinco e suoi livelli sierici sono spesso ridotti nei pazienti con malattia epatica cronica, specialmente nella cirrosi e nelle sue complicanze.

D'altra parte, la carenza di zinco può alterare le funzioni degli epatociti e anche le risposte immunitarie nelle malattie epatiche infiammatorie, provocando, di conseguenza, una serie di anomalie metaboliche, tra cui resistenza all'insulina, steatosi epatica, sovraccarico di ferro. Inoltre, una diminuzione della sintesi di albumina porta a carenza di zinco nei pazienti con cirrosi epatica.

I dati sugli effetti della supplementazione di zinco sono contrastanti e, sebbene la supplementazione di zinco sia stata utilizzata per alleviare i sintomi di malattie epatiche croniche e abbia mostrato alcuni effetti benefici sulle anomalie metaboliche in modelli sperimentali e in pazienti con malattia epatica cronica, forti evidenze in merito l'effetto benefico della supplementazione non sono ancora disponibili.

Una revisione sistematica che valutava il ruolo dello zinco nel trattamento dell'encefalopatia epatica in pazienti con cirrosi ha concluso che, sebbene la supplementazione orale abbia migliorato le prestazioni nei test psicometrici, non vi era evidenza di miglioramento per altri esiti clinici o biochimici.

Un lavoro del 2012, utilizzando un'integrazione a basso dosaggio di solfato di zinco (50 mg/die per 12,8 settimane), ha mostrato un miglioramento clinico della cirrosi non alcolica e lo stesso team di ricerca ha corroborato questi risultati dimostrando che la somministrazione di 150 mg di polaprezinc al giorno per 365 settimane a pazienti con cirrosi epatica ha ridotto l'incidenza di carcinoma epatocellulare rispetto al gruppo di controllo. 

Allo stesso modo, un lavoro del 2014 ha dimostrato in pazienti con cirrosi epatica che ricevevano un'integrazione di acetato di zinco (167,84 mg/die per 12 settimane), un miglioramento dei livelli di ammoniaca (p =0,0114).

Purtroppo, negli studi più vecchi le informazioni sulla preparazione dello zinco o sull'unità di dosaggio non sempre sono disponibili in modo chiaro e inequivocabile e questo contribuisce al dibattito in corso, insieme alla mancanza di consenso sul tipo di formulazione, dosaggio e durata della supplementazione.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Role of zinc supplementation in the management of chronic liver diseases: a systematic review and meta-analysis. Ann Hepatol. Mar-Apr 2020;19(2):190-196.
  • Zinc supplementation therapy improves the outcome of patients with chronic hepatitis C. J Clin Biochem Nutr, 51 (2012), pp. 178-184
  • Effect of zinc on liver cirrhosis with hyperammonemia: a preliminary randomized, placebo-controlled double-blind trial Nutrition, 30 (2014), pp. 1409-1414.

 

Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…