La vitamina D come fattore protettivo per Covid-19. Questa l’evidenza che sembra emergere da una ricerca condotta presso il Centro Parkinson e parkinsonismi dell’Asst Gaetano Pini-Cto di Milano con il contributo della Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson e pubblicata su Movement Disorder.

Il tè è una delle bevande più consumate al mondo e forse anche quella che è stata e continua a essere sotto la lente di osservazione da parte della comunità scientifica. Il tè verde contiene una serie di composti chimici, tra cui le catechine, la caffeina, la teanina e le teaflavine che possono influire sulla funzione cerebrale e che potrebbero essere utili per il trattamento della degenerazione neuronale in futuro. Facciamo intanto il punto su ciò che è noto oggi.

Con l'invecchiamento della popolazione, dovuto a un aumento dell'età media di sopravvivenza, l'incidenza e la prevalenza di Alzheimer, Parkinson e Sla, rivestono un'importanza sociale sempre maggiore. La nutrizione e l’integrazione possono sicuramente aiutare

Appuntamento a Milano (Hotel Villa Torretta, Sesto San Giovanni) i prossimi 9 e 10 maggio per l’ottavo Congresso nazionale B&M "Nutrizione e Neurodegenerazione".

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