Diversi modelli dietetici considerati “sani”, come la dieta mediterranea, la dieta Dash o la dieta vegetariana, condividono un consumo quotidiano di frutta e verdura, comprendendo però, anche la frutta a guscio tra gli alimenti chiave. In particolare, il consumo frequente di noci è stato inversamente associato a minor rischio di malattie cardiovascolari in ampi studi di coorte prospettici, riassunti in diverse metanalisi.

Il consumo regolare, per due anni, di 30-60 gr/die di noci contribuisce, negli anziani, a una riduzione dei livelli ematici di colesterolo. Questi i risultati di uno studio clinico randomizzato, con gruppo di controllo, pubblicato di recente su Circulation, denominato Waha (Walnuts and healthy aging).  

Un consumo regolare di noci contribuisce a migliorare il profilo del microbiota intestinale con benefici per la salute cardiovascolare. Questi i risultati di uno studio randomizzato e controllato, realizzato da un gruppo di lavoro della Penn State University e pubblicato di recente sul Journal of Nutrition. Una ricerca nata per chiarire se gli effetti benefici delle noci sul microbiota siano legate al contenuto di acidi grassi a partire dall’alfalinolenico (Ala), piuttosto che di fibre o altri composti.

Negli ultimi anni molte ricerche si sono concentrate sulle proprietà nutrizionali dei pistacchi, frutti originari del Medio Oriente e oggi coltivati soprattutto in California. Ricchissimi di acidi grassi polinsaturi, proteine, fibre, vitamine e minerali, possono svolgere un’azione protettiva su tutto il sistema cardio-cerebrovascolare e molta curiosità stanno destando le recenti scoperte sul contenuto in melatonina.

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