Basta cambiare abitudini alimentari privilegiando frutta, verdura e pesce e carne magra e, in sole tre settimane, i sintomi depressivi subiscono una netta inversione di tendenza. Sono le conclusioni di uno studio, “pioniere” in questo ambito, condotto su un gruppo di una settantina di giovani adulti e pubblicato su PlosOne.

Sempre maggiore l’interesse della comunità scientifica nei confronti dell’uso di integratori alimentari nel trattamento della malattia mentale. Ecco così che un gruppo di lavoro, formato da una quindicina di esperti tra Italia, Belgio, Brasile, Canada, Regno Unito e Australia, ha deciso di prendere in esame i dati oggi disponibili confezionando una metanalisi pubblicata su World psychiatry che restituisce un quadro completo ed esaustivo dello stato dell’arte.

Una dieta a base di cibo da fast food, dolci e carni lavorate aumenta il rischio di depressione: lo sostiene un team di ricercatori della Manchester Metropolitan University che ha rilevato come seguire questo tipo di dieta, ricca di alimenti noti per promuovere l'infiammazione (come quelli ricchi di colesterolo, grassi saturi e carboidrati) aumenta del 40% circa la probabilità di sviluppare depressione. Lo studio è stato pubblicato su Clinical nutrion.

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