Oligosaccaridi del latte umano incidono su sviluppo psico-fisico del nascituro

26 Febbraio 2020

Gli oligosaccarridi del latte umano (Hmo) esercitano un ruolo importante nello sviluppo psicofisico del neonato, secondo quanto riportato da due studi pubblicati di recente sull’American journal of clinical nutrition (Ajcn) e su Plos One.

Gli Hmo sono zuccheri complessi presenti nel latte materno. Riconosciuti come prebiotici, influenzano la composizione del microbioma intestinale e si sono rivelati in grado di proteggere i bambini dalle infezioni. Sono noti molti tipi di Hmo, ma ogni mamma presenta tipologie e concentrazioni uniche nel proprio latte, in relazione alle caratteristiche genetiche e metaboliche.

Nel primo studio, i ricercatori hanno voluto verificare se vi fosse una correlazione tra composizione in Hmo del latte materno e la crescita del bambino nei primi 5 anni di vita. Un’analisi aggiuntiva ha riguardato il legame tra Bmi pre-concepimento e composizione degli Hmo. Sono così stati analizzati campioni di latte di 802 mamme all’interno di uno studio finlandese (Steps) su sviluppo e crescita in età pediatrica. Tramite Hplc (High Pressure Liquid Chromatography) ne è stata analizzata la composizione in Hmo. I risultati sono stati incrociati con indicatori di crescita dei bambini raccolti dall’età di 3 mesi ai 5 anni.

I risultati hanno messo in evidenza che la composizione in Hmo del latte materno incide su altezza e peso nei primi 5 anni di vita: correlazione diretta per 2′-fucosillattosio (2′ FL) e inversa per latto-N-neo-tetraosio (LNnT). La composizione in Hmo è risultata correlata anche con i valori di Bmi prima del concepimento.

“Il fatto che ci possa essere un rapporto causa/effetto tra composizione in Hmo del latte materno e crescita del bambino, dovrebbe indurci ad approfondire le ricerche, anche in considerazione del fatto che 2′ FL e LNnT sono oggi presenti nelle formule per l'infanzia” sottolineano gli Autori. “Stessa attenzione per il Bmi pre-gravidanza, che può influire sulla composizione in Hmo del latte materno e sul rischio obesità del nascituro”.

Proprio il 2′-fucosillattosio è stato protagonista dello studio pubblicato su Plos One condotto da ricercatori del Children's Hospital di Los Angeles in collaborazione con l'Università della California.

Sono stati raccolti campioni di latte di 50 mamme, al primo e sesto mese di allattamento, alla ricerca di 19 Hmo, con particolare attenzione al 2’ FL, registrando inoltre la frequenza delle poppate. Lo sviluppo cognitivo è stato misurato con test specifici a 24 mesi e veniva annotato anche il Bmi prima della gravidanza.

I risultati hanno evidenziato che la quantità di 2' FL nel latte materno e la frequenza di allattamento nel primo mese di vita erano correlati a punteggi di sviluppo cognitivo significativamente più alti nei bambini entro i 2 anni., suggerendo che l'esposizione precoce a questo Hmo potrebbe determinare vantaggi su capacità di apprendimento e memoria. Considerazione finale: il Bmi pre-concepimento si è dimostrato direttamente correlato a peggior sviluppo cognitivo del neonato. (N.M)

 

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