Studio belga: Akkermansia muciniphila, il probiotico che fa bene al cuore

17 Luglio 2019

Primi dati clinici sull’efficacia di Akkermansia muciniphila nel miglioramento di alcuni parametri metabolici considerati fattori di rischio per malattie cardiovascolari.

Arrivano da uno studio pilota randomizzato in doppio cieco condotto da ricercatori dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, su 32 volontari in condizione di sovrappeso/obesità e insulino-resistenza, pubblicato su Nature medicine. Già nel 2007 gli stessi ricercatori, guidati da Patrice Cani del Lovanio drug research institute, avevano scoperto i benefici dell’Akkermansia nel controllare lo sviluppo di diabete di tipo 2 nell’animale da laboratorio e, sempre nel topo, nel 2017 una maggiore capacità protettiva della forma pastorizzata rispetto a quella viva verso fattori di rischio quali insulino-resistenza, ipercolesterolemia piuttosto che deposito di grasso nel tessuto adiposo.

Ora lo studio sull’uomo. I partecipanti sono stati suddivisi in tre gruppi trattati, per tre mesi, rispettivamente con placebo, batteri vivi e pastorizzati entrambi alla dose di 1010/die. Durante il periodo sotto esame, è stato chiesto di non cambiare abitudini alimentari o l’attività fisica in corso. End-point primario era la valutazione di sicurezza e tollerabilità nonché l’effetto su parametri metabolici come insulino-resistenza, lipidemia, adiposità viscerale peso corporeo.

Innanzitutto, è stata riscontrata un’ottima adesione al trattamento (il probiotico veniva assunto come integratore alimentare) nonché assenza di effetti avversi, sia per la forma viva sia per quella pastorizzata.

Rispetto al placebo, A. muciniphila pastorizzata ha migliorato la sensibilità all'insulina (+28,62 ± 7,02%, P = 0,002) e ridotto insulinemia (-34,08 ± 7,12%, p  = 0,006) e colesterolo plasmatico totale  (-8,68 ± 2,38%, P  = 0,02)., riducendo lievemente anche il peso (-2,27 ± 0,92 kg, P  = 0,091) rispetto al gruppo placebo e massa grassa (-1,37 ± 0,82 kg, P  = 0,092) e circonferenza fianchi (-2,63 ± 1,14 cm, P  = 0,091) rispetto al basale. Insulino-resistenza e ipercolesterolemia, mostravano invece ulteriore peggioramento nel gruppo placebo. A differenza dei batteri vivi, quelli pastorizzati non colonizzano l'intestino. Infatti i ricercatori non hanno riscontrato alcun cambiamento nella composizione complessiva del microbioma dei volontari.

Secondo l’Oms, una persona ogni tre muore nel mondo ogni giorno per una malattia cardiovascolare e nei paesi occidentali una persona su due è in sovrappeso e con aumentato rischio cardiovascolare.  I dati dello studio forniscono indicazioni su un approccio innovativo potenzialmente in grado di produrre benefici, se correttamente utilizzato, in circa la metà dei soggetti a rischio. Ci sono tutte le premesse, dunque, per promuovere uno studio su più ampia scala che confermi gli effetti benefici di Akkermansia muciniphila e la messa a punto di un integratore alimentare specifico da immettere sul mercato.

 

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