Dal melograno un concentrato anti-aging promosso nei trial sull’uomo

26 Giugno 2019

L'urolitina A, un metabolita delle biomolecole presenti nei melograni e in altri frutti, potrebbe aiutare a rallentare i processi di invecchiamento. Lo rivela uno gruppo di ricercatori in uno studio pubblicato su Nature Metabolism che illustra i risultati della loro sperimentazione clinica.

È un dato di fatto che i muscoli scheletrici cominciano a perdere forza e massa quando una persona raggiunge l'età di 50 anni e l'urolitina A potrebbe rallentare questo processo migliorando il funzionamento dei mitocondri.
Una sana alimentazione è la chiave per una vita più lunga e le evidenze a favore di questa affermazione si fanno via via più consistenti e sostenute da prove scientifiche. Il melograno, un frutto apprezzato da molte civiltà per i suoi benefici per la salute, contiene ellagitannini. Quando vengono ingerite, queste molecole sono convertite in un composto chiamato urolitina A (Ua) nell'intestino. I ricercatori hanno scoperto che Ua può rallentare il processo di invecchiamento mitocondriale.
Poiché non tutti i soggetti producono Ua in modo naturale, i ricercatori hanno sintetizzato il composto che è stato somministrato a circa 60 anziani, tutti sedentari e in buona salute. I ricercatori non hanno osservato effetti collaterali rispetto al gruppo di controllo, a cui è stato somministrato un placebo. I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi, ciascuno dei quali ha ricevuto un placebo o una dose giornaliera di Ua da 250, 500 o 1.000 mg per 28 giorni. Ancora una volta, non sono stati rilevati effetti negativi sulla salute, anche dopo ingestione prolungata. Il team ha quindi valutato l'efficacia di Ua osservando i biomarcatori della salute cellulare e mitocondriale nel sangue e nel tessuto muscolare dei partecipanti. I risultati sono stati convincenti: Ua stimola la biogenesi mitocondriale - il processo attraverso il quale le cellule aumentano la massa mitocondriale - allo stesso modo dell'esercizio regolare.

Ua è l'unico composto noto che ristabilisce la capacità delle cellule di riciclare i mitocondri difettosi. Nei giovani, questo processo avviene naturalmente. Ma invecchiando, l’organismo inizia a perdere il potere di eliminare i mitocondri disfunzionali, causando sarcopenia e indebolimento di altri tessuti. Il team si è concentrato sul rallentamento, o addirittura sull'inversione, di questo effetto naturale dell'invecchiamento.
Il documento conferma anche che l’assunzione del composto è sicura. Questi recenti risultati hanno come base alcuni precedenti studi preclinici che avevano dimostrato, in diversi modelli sperimentali animali, un allungamento della durata vita o un aumento della resistenza nella corsa.

Elisabetta Torretta

 

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