Questa la conclusione dell’ultimo report dell’Institute for scientific information on coffee, (Isic) sul tema “Caffè, polifenoli e malattie cardiovascolari”, curato da Kjeld Hermansen, del dipartimento di Endocrinologia e Medicina interna, all’Ospedale universitario di Aarhus, in Danimarca.
La ricerca evidenzia come un consumo moderato di caffè tra le 3 e le 5 tazzine al giorno sia associato a un rischio cardiovascolare ridotto del 15%. Inoltre, i polifenoli nel caffè possono esercitare un effetto antiossidante e antinfiammatorio, grazie al ruolo chiave nel metabolismo dei lipidi e del glucosio, contribuendo così alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari.
Nei soggetti che hanno già sofferto per un evento cardiovascolare, un consumo abituale fino a un massimo di 5 tazzine di caffè al giorno è associato a un minor rischio di morte rispetto a chi non consuma caffè, e si precisa che il consumo abituale non aumenta il rischio di eventi cardiovascolari ricorrenti o di morte. L’analisi suggerisce che i soggetti che presentano un maggiore apporto di flavonoidi hanno il 47% in meno di incidenza di eventi cardiovascolari rispetto ai soggetti con una minore assunzione. Non è stata riscontrata nessuna associazione significativa per gli altri tipi di polifenoli, ovvero tannini e acidi fenolici.
Diverse le azioni protettive dei fenoli chiamate in causa. Da una parte sono in grado di alterare l’assorbimento del colesterolo a livello epatico, la biosintesi dei trigliceridi e la secrezione delle lipoproteine, riducendo l’infiammazione. Dall’altra, riducono l’attività di specifici enzimi, migliorano la funzione endoteliale e la pressione sanguigna e contrastano lo sviluppo dell’aterosclerosi.
L'Isic è un'organizzazione senza scopo di lucro, fondata nel 1990 e sostenuta dalle sei principali aziende europee produttrici di caffè: illycaffè, Jacobs Douwe Egberts, Lavazza, Nestlé, Paulig e Tchibo. Le sue attività sono principalmente legate a valutazione e divulgazione di studi e informazioni scientifiche sul tema caffè e salute.
Bibliografia di riferimento del Report Isic
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