Gli alimenti ultra-processati creano dipendenza come il fumo

30 Ottobre 2023

Gli alimenti ultra-processati possono creare dipendenza come il fumo o l’alcol. Questo quanto suggerito da una ricerca da poco pubblicata sul British medical journal.

Gli Autori, nelle loro conclusioni, sottolineano come gli esseri umani consumino compulsivamente cibi ricchi di carboidrati raffinati e grassi, che trovano altamente gratificanti e attraenti al pari di sostanze che creano dipendenza come, per esempio, la nicotina.

La ricerca ha preso in esame due revisioni sistematiche che includevano 281 studi provenienti da 36 paesi. Da questi dati, secondo gli standard della Yale food addiction scale, si stima che la dipendenza da alimenti ultra-processati si verifichi nel 14% degli adulti e nel 12% dei bambini. Per fare un confronto, gli autori sottolineano che i livelli di dipendenza da altre sostanze legali negli adulti sono del 14% per l'alcol e del 18% per il tabacco. Il livello del 12% per i bambini è, invece, “senza precedenti”.

La Yale Food Addiction Scale valuta 11 criteri sintomatici per il disturbo da uso di sostanze, tra cui la capacità di controllo sull’assunzione, il desiderio, l’astinenza e l’uso continuato nonostante gli esiti negativi.

La prevalenza della dipendenza da cibo raggiunge il 32% nelle persone con obesità che si sottopongono a chirurgia bariatrica e oltre il 50% in quelle con disturbo da alimentazione incontrollata.

Pur sottolineando che non tutti gli alimenti possono creare dipendenza, gli autori dello studio hanno identificato i più a rischio, a partire da quelli con alti livelli di carboidrati raffinati o grassi aggiunti, come dolci e snack salati, sui quali convergono i maggiori indizi legati a comportamenti di dipendenza, come assunzione eccessiva, perdita di controllo sul consumo, voglie intense e uso continuato nonostante le conseguenze negative.

“Carboidrati raffinati e grassi determinano livelli di dopamina extracellulare nello striato cerebrale simili a quelli osservati con sostanze che creano dipendenza come la nicotina e l’alcol”, hanno riferito i ricercatori.

Gli autori dello studio sottolineano come gli alimenti ultra-processati rappresentino la principale fonte di carboidrati raffinati e grassi aggiunti nella moderna offerta alimentare. La combinazione che ne sortisce sembra avere un effetto sui sistemi di ricompensa del cervello. Anche la velocità con cui gli alimenti ultra-processati forniscono carboidrati e grassi all’intestino può essere alla base del potenziale rischio di dipendenza, come accade per altre sostanze che arrivano più rapidamente al cervello. Ecco perché una sigaretta, che trasporta rapidamente nicotina al cervello, crea più dipendenza di un cerotto alla nicotina a rilascio lento.

Secondo lo studio, anche gli additivi possono contribuire alla dipendenza da alimenti ultra trasformati, molti dei quali contengono additivi aromatizzanti che aumentano il gusto dolce e salato.

“Esistono ormai dati consistenti sulla rilevanza clinica della dipendenza da cibo” commentano, in conclusione, gli Autori. “Rimane da chiarire in maniera definita quali siano i tipi di alimenti che creano dipendenza. Classificarli secondo questo criterio, potrebbe cambiare l’atteggiamento sul fronte normativo e delle etichettature”.

Nicola Miglino

 

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