I gerontologi americani: ecco i nutrienti per invecchiare in salute

16 Febbraio 2022

Nutrire bene i mitocondri per invecchiare in salute. Potrebbe riassumersi così il contenuto di un documento pubblicato dalla Gerontological Society of America che ha voluto approfondire il rapporto tra nutrizione e longevità.

Perché i mitocondri? "Il deterioramento della loro funzione viene ormai sempre più riconosciuto come correlato allo sviluppo di molte malattie croniche associate all'invecchiamento", sottolinea Nathan K. LeBrasseur, condirettore del Paul F. Glenn Center for biology of aging research presso la Mayo Clinic e tra gli Autori della pubblicazione. "L’obiettivo del nostro lavoro è stato pertanto quello di descrivere innanzitutto il contributo apportato dai mitocondri alle diverse funzioni cellulari, evidenziando il ruolo dei nutrienti nello svolgimento delle stesse".

Come noto, i mitocondri sono considerati un po’ le centrali elettriche delle cellule essendo responsabili della produzione di energia sottoforma di Atp. Oltre a questo, regolano il metabolismo cellulare e l'apoptosi e svolgono un ruolo chiave nei segnali intra ed extra-cellulari tramite la produzione di specie reattive dell'ossigeno (Ros), molecole fondamentali per molte reazioni biochimiche, pur dannosi se presenti in eccesso.

I mitocondri hanno anche un loro Dna (mtDna) che codifica per 13 proteine fondamentali per la catena respiratoria alla base della produzione di Atp e che possono subire mutazioni sotto stress ossidativo.

"Poiché anomalie nella funzione dei mitocondri sono associate a molte malattie, dal cancro a patologie cardiovascolari e neurodegenerative, sono molti gli studi che in questi anni si sono concentrati sui fattori chiave che possono alterare l’azione di questi organelli”, dice Roger A. Fielding, docente di Medicina presso la Tufts University school of medicine di Boston”.

Tra questi, la principale sembra essere proprio l’alimentazione.

"Partiamo dalla restrizione calorica”, dice LeBrasseur. “Indubbiamente, si sta rivelando in grado di migliorare molti marcatori di rischio nell’uomo, ma è di difficile accettazione e praticabilità, soprattutto nel lungo termine. Sicuramente un approccio più semplice e accettabile può essere quello di un'integrazione con componenti nutrizionali ad azione mirata su meccanismo legati all’invecchiamento cellulare”.

Quali nutrienti, nello specifico? Le ricerche più recenti indicano la capacitò di alcuni composti nutrizionali di conservare struttura e funzionalità dei mitocondri nel tempo. Tra questi, gli SS peptidi e il Mito Q, potenti antiossidanti, il CoQ10, fondamentale per il trasporto di elettroni e protoni nella catena respiratoria e la Glicina e N-acetilcisteina (GlyNAC), precursore del glutatione, agente protettivo nei confronti dei radicali liberi.

Insieme a questi, le sirtuine, regolatori dei meccanismi di autofagia, gli inibitori della divisione mitocondriale (Mdivi), l’urolitina A e l’epicatechina. Infine, le molecole benefiche sui meccanismi di segnale quali la nicotinamide riboside e mononucleotide.

Così concludono gli Autori: “L'integrazione con questi componenti sembra rappresentare un approccio alternativo agli interventi sullo stile di vita mirati al rallentamento dei processi di invecchiamento, ma sono necessarie ulteriori ricerche prima di formulare raccomandazioni definitive”.

Nicola Miglino

 

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