Sono state coinvolte 19 donne in postmenopausa che, a rotazione e per due settimane, hanno ricevuto, in aggiunta alla loro dieta abituale, 100 g di cioccolato alla mattina, entro un’ora dal risveglio, 100 la sera, un’ora prima di addormentarsi o nulla. Alla fine di ogni ciclo è seguita una settimana di washout.
Dai risultati è emerso, innanzitutto, come in 14 giorni il cioccolato non abbia determinato aumento del peso corporeo. In aggiunta, ha contribuito a una riduzione del senso di fame e del desiderio di consumare dolci, con la conseguenza di un minor introito calorico giornaliero complessivo pari a - 300 kcal/ quando veniva consumato la mattina e -150 kcal la sera.
Il consumo mattutino ha indotto un aumento del 6,9% dell’attività fisica, dell’1,3% della dispersione di calore dopo i pasti e del 35% dell’ossidazione dei carboidrati. Quello serale ha ridotto del 4,4% la glicemia a digiuno, dell’1,7% la circonferenza della vita e ha aumentato del 25,6% l’ossidazione lipidica. Entrambi hanno determinato modifiche a livello del microbiota intestinale. Infine, benefici anche sulla qualità del sonno, in particolare con l’assunzione mattutina che sembra garantire maggiore regolarità alla fase di addormentamento.
"I nostri risultati evidenziano che non è importante soltanto cosa mangiamo, ma anche il quando può avere un impatto sui meccanismi fisiologici coinvolti nella regolazione del peso corporeo e, in generale, del nostro metabolismo", commenta Frank A. J. L. Scheer, neuroscienziato al Brigham and women's hospital e tra gli Autori della ricerca. "Le partecipanti non sono aumentate di peso nonostante il maggior apporto calorico. Anzi, il cioccolato ha ridotto l'apporto energetico complessivo della dieta abituale, coerentemente con la riduzione osservata del senso di fame, dell'appetito e del desiderio di dolci già mostrata in studi precedenti".
Nicola Miglino