Multivitaminici, probiotici e vitamina D potrebbero ridurre il rischio di positività a Sars-Cov-2

06 Maggio 2021

Assumere complessi multivitaminici, omega-3, probiotici o supplementi di vitamina D potrebbe ridurre il rischio di positività al test per Sars-Cov-2, almeno nelle donne. A dirlo un ampio studio di popolazione pubblicato online su Bmj nutritionand prevention and health.

Gli integratori vengono considerati in grado di supportare il sistema immunitario, ma quali di questi possano essere associati a un minore rischio di infettarsi con questo coronavirus non è chiaro. Al fine di colmare questa lacuna conoscitiva, i ricercatori hanno individuato utenti adulti della app Covid-19 Symptom study, per verificare se coloro che facevano uso regolare di supplementi avessero una minore probabilità di risultare positivi al test Covid.

La app è stata lanciata nel Regno Unito, Usa e Svezia nel marzo 2020 per rilevare le informazioni auto-riportate sull’evoluzione della pandemia. All’inizio, questa ha registrato luogo, età e principali fattori di rischio dell’utente. Successivamente, agli iscritti, è stato chiesto di fornire aggiornamenti quotidiani su una serie di temi, inclusi eventuali sintomi, risultati di test su Covid-19 e cure mediche. Anche le persone senza chiari sintomi sono state incoraggiate a utilizzarla.

I ricercatori hanno analizzato i dati di 372.720 utenti britannici riguardo l’uso regolare di supplementi dietetici tra maggio e luglio 2020, nonché gli esiti di eventuali test. In questo periodo, 175.652 iscritti hanno dichiarato di assumere regolarmente integratori e 197.068 no. Circa due terzi (67%) erano donne e oltre la metà era sovrappeso (Bmi di 27).

Nei tre mesi, in tutto sono state 23.521 le persone che sono risultate positive al test per Sars-Cov-2 e 349.199 negative.

Il fatto di assumere probiotici, acidi grassi omega-3, complessi multivitaminici o vitamina D è risultato associato a un minore rischio di infezione da Sars-Cov-2, del 14%, 12%, 13% e 9%, rispettivamente, dopo aver corretto per possibili fattori interferenti, come le condizioni cliniche sottostanti e la dieta abituale. Non si sono rilevati gli stessi effetti per vitamina C, zinco o aglio. Tali benefici si sono rilevati solamente nelle donne, ad ogni età. Negli uomini l’associazione non è risultata chiara.

Risultati analoghi sono stati osservati sia in Usa (n= 45.757) che in Svezia (n=27.373), dove il rischio è risultato ridotto rispettivamente del 18 e 37% per i probiotici, del 21 e 16%, per Omega-3; del 12 e 22% per i complessi multivitaminici e del 24%e 19% per i supplementi di vitamina D.

Gli Autori richiamano l’attenzione sull’opportunità di realizzare trial clinici ad hoc per raccogliere gli elementi utili alla messa a punto di raccomandazioni evidence based.

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