Fibromialgia, picnogenolo allevia i sintomi e riduce il bisogno di antinfiammatori

07 Aprile 2021

L' integrazione con picnogenolo si segnala come una strategia efficace nel controllare i sintomi, in particolare legati al dolore, associati a fibromialgia, determinando un minor ricorso a Fans e cortisonici. L’indicazione arriva da uno studio italiano pubblicato su Panminerva Medica, che vede come prima firma Gianni Belcaro, fondatore dell’Irvine Vascular Lab dell’Università di Chieti-Pescara e responsabile del San Valentino Vascular Screening Project presso il dipartimento di Scienze mediche, orali e biotecnologiche, dell’ateneo abruzzese.

La ricerca ha preso in esame 50 donne, tutte con fibromialgia idiopatica, divise in due gruppi: per quattro settimane 26 hanno ricevuto picnogenolo (150 mg/die) e terapia standard e 24 solo quest’ultima.

Le partecipanti avevano un Bmi inferiore a 26, non segnalavano malattie concomitanti, non assumevano farmaci e presentavano un livello elevato di stress ossidativo al momento del reclutamento.

I risultati hanno mostrato che la percentuale di pazienti che dovevano ricorrere a Fans era significativamente più alta nel gruppo che seguiva un trattamento standard rispetto al gruppo picnogenolo. Stesso discorso rispetto all'uso dei corticosteroidi.

Nello specifico, tra i risultati più rilevanti si segnala, nel gruppo attivo rospetto ai controlli, riduzione di: dolore da rigidità (54% vs 17%); dolore diffuso (58% vs 38%); sintomi Ibs (71% vs 8%); sintomi da cistite interstiziale (100% vs 25%); attacchi di emicrania (64% vs 20%); parestesie (70% vs 14%).

Il picnogenolo è una miscela di sostanze antiossidanti estratta principalmente dalla corteccia di Pino marittimo francese (Pinus pinaster), da tempo riconosciuta dalla comunità scientifica come un potente antiossidante naturale. I componenti più rappresentativi del picnogenolo sono le pro-antocianidine oligomeriche (80-85%), la catechina, la taxifolina e gli acidi fenolici.

“La supplementazione con picnogenolo sembra in grado di controllare l'intensità dei sintomi correlati alla fibromialgia” commenta Belcaro. “Questa potrebbe rivelarsi una strategia semplice e sicura per gestire i sintomi nella maggior parte dei pazienti, anche per periodi più lunghi, riducendo la necessità di ricorso ai farmaci”.

Nicola Miglino

 

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