Con il cranberry si combatte efficacemente la vescica iperattiva

13 Gennaio 2021

In un recente studio apparso sul Journal of urology è stata documentata l’efficacia del mirtillo rosso in polvere nel controllo della sintomatologia della vescica iperattiva in donne senza incontinenza. Gli autori hanno randomizzato un gruppo di donne con sintomi di vescica iperattiva senza incontinenza a ricevere 500 mg/die di polvere di mirtillo rosso essiccato o placebo per 24 settimane. Al termine del periodo di valutazione l’assunzione del mirtillo rosso ha determinato, rispetto al gruppo di controllo, un complessivo miglioramento del quadro sintomatologico con riduzione del numero di minzioni quotidiane (-1.91, p=0.0406), degli episodi di urgenza giornaliera (-2.81, p=0.0069), e del punteggio Patient perception of bladder condition (-0.66, p=0.0258). Il volume medio per minzione, la nicturia e i restanti outcome non differivano significativamente tra i due gruppi (p>0.05).

In conclusione, dunque, l'assunzione giornaliera di polvere di mirtillo rosso essiccato ha ridotto le minzioni quotidiane del 16.4%, gli episodi di urgenza del 57.3% e il punteggio Patient perception of bladder condition del 39.7%. Tuttavia, poiché un'analisi intent-to-treat non ha mostrato differenze statisticamente significative tra i gruppi per questi outcome (p> 0.05) è auspicabile che in futuro vengano condotti studi più ampi con periodi di follow-up più lunghi per determinare ulteriormente l’efficacia a lungo termine del mirtillo rosso sulla sintomatologia della vescica iperattiva.

Questo studio ha comunque dimostrato che in un periodo di tempo di sei mesi è possibile ottenere un miglioramento dei sintomi da vescica iperattiva, il tutto senza effetti avversi significativi. Gli effetti benefici del mirtillo rosso essiccato sono risultati paragonabili ai benefici riportati in altri studi sulle terapie di seconda linea: anti-muscarinici e beta-3 agonisti.

Molte pazienti affette da vescica iperattiva spesso, nonostante il peso derivante dai sintomi, decidono di non voler assumere terapie farmacologiche a lungo termine, in particolar modo quando i farmaci hanno effetti collaterali significativi o sono potenzialmente in grado di dare in seguito origine a problemi medici. È dunque possibile che queste pazienti dimostrino un maggiore favore verso l’assunzione di un integratore e probabilmente il mirtillo rosso, utilizzato in forma essiccata come in questo studio, potrà essere aggiunta all’armamentario terapeutico e diventare una valida alternativa da proporre.

Elisabetta Torretta

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