Un deficit nutrizionale prima o durante il ricovero in pazienti Covid-19 non critici va considerato fattore prognostico per aggravamento della malattia. Da qui, la necessità di mettere al centro dell’approccio terapeutico la cura anche del profilo dietetico per evitare un peggioramento del quadro clinico. Una lezione utile, che serve da esempio su quanto il supporto nutrizionale possa essere d’aiuto in molti ambiti della pratica medica. Queste, in sintesi, le conclusioni di Nutricovid-19, il più ampio studio multicentrico mai condotto sulle tematiche nutrizionali nel corso della prima ondata pandemica, i cui risultati sono in corso di pubblicazione su Clinical nutrition.

Pubblicato su Nutrition, metabolism & cardiovascular diseases un nuovo lavoro, tutto italiano, che, oltre a confermare l’efficacia della Stimolazione magnetica transcranica (Tms) per il trattamento dell’obesità, ne dimostra l’interessante, e in parte inatteso, meccanismo d’azione a livello cerebrale.

Si svolgerà da mercoledì 27 a venerdì 29 ottobre prossimi, presso l’Hotel Garden Toscana Resort a San Vincenzo (Livorno), il X Congresso nazionale della Sio (Società italiana dell’obesità). Argomenti in programma: fisiopatologia dell’organo adiposo; regolazione del peso corporeo e del bilancio energetico; la terapia dell’obesità e delle sue complicanze; la chirurgia bariatrica; le sindromi lipodistrofiche.

Il consumo giornaliero di due o più bevande zuccherate raddoppia il rischio di tumore dell’intestino, almeno nelle donne, prima dei 50 anni. Non solo: una bibita al giorno fa crescere il rischio del 16%, e del 32% negli adolescenti. Questi i risultati di una nuova ricerca pubblicata su Gut, rivista del gruppo Bmj.

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