La dieta vegetariana riduce il rischio di Covid

22 Gennaio 2024

Una dieta vegetariana o, comunque, a base prevalentemente vegetale è correlata a una probabilità inferiore del 39% di infezione da Sars-Cov-2, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Bmj nutrition prevention & health. I risultati spingono i ricercatori a suggerire che una dieta ricca di verdure, legumi e noci e povera di latticini e carne può aiutare a scongiurare la malattia.

Diversi studi hanno indicato che la dieta potrebbe avere un ruolo importante nell’evoluzione di Covid-19, nonché sui fattori che aumentano il rischio delle complicanze associate. I ricercatori hanno quindi deciso di valutare il potenziale impatto dei modelli alimentari su incidenza, gravità e durata della malattia tra 702 volontari adulti, tutti reclutati tra marzo e luglio 2022.

I partecipanti sono stati intervistati sulle loro abitudini alimentari, nonché su stile di vita e anamnesi genrale, inclusa la vaccinazione contro Covid-19. Sono stati poi divisi in gruppi dietetici onnivori (424) o a base prevalentemente vegetale (278).

Il gruppo “a base vegetale” è stato ulteriormente suddiviso in flexitariani/semi-vegetariani che mangiavano carne tre o meno volte a settimana (87) e vegetariani e vegani (191). Non sono state riscontrate differenze significative nel sesso, nell’età o nelle vaccinazioni tra i gruppi onnivori e quelli a base vegetale.

Gli onnivori hanno anche riportato un tasso più elevato di condizioni mediche e più basso di attività fisica, con maggiore prevalenza di sovrappeso e obesità, tutti fattori associati a un rischio più elevato di infezione e a sintomi/complicanze più gravi.

In totale, 330 soggetti (47%) hanno dichiarato di aver avuto il Covid-19; di questi, 224 (32%) con sintomi lievi e 106 (15%) da moderati a gravi. Gli onnivori avevano un’incidenza di malattia significativamente più elevata: 52% contro 40% di quelli con dieta a base vegetale. Avevano anche maggiori probabilità incorrere in una infezione da moderata a grave: 18% contro poco più dell'11.

Dopo aver tenuto conto di fattori potenzialmente influenti, come peso, condizioni mediche preesistenti e livelli di attività fisica, non è stata riscontrata alcuna differenza complessiva nella gravità dei sintomi tra i gruppi di dieta onnivori e quelli a base vegetale, ma chi seguiva una dieta prevalentemente vegetale o vegetariana/vegana aveva probabilità inferiori del 39% di contrarre l'infezione.

È possibile che le diete prevalentemente a base vegetale forniscano più nutrienti capaci di rafforzare il sistema immunitario e aiutare a combattere le infezioni virali, suggeriscono i ricercatori come spiegazione dei loro risultati, aggiungendo che i modelli dietetici a base vegetale sono ricchi di antiossidanti, fitosteroli e polifenoli, che influenzano positivamente diversi tipi di cellule implicate nella funzione immunitaria e mostrano proprietà antivirali dirette.

Trattandosi di uno studio osservazionale si esclude la possibilità di stabilire fattori causali. Tuttavia, concludono gli autori, alla luce di questi risultati e di quelli di altri studi e data l'importanza di identificare i fattori che possono influenzare l'incidenza di Covid-19, viene raccomandato di seguire diete a base prevalentemente vegetale o modelli dietetici vegetariani.

Elisabetta Torretta

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