Un tema già preso in esame da recedenti studi, la maggior parte dei quelli, però, si è concentrata sugli effetti a breve termine, mentre quelli a lungo termine in questa fascia di età sono ancora tutti da verificare. Durante il follow-up medio di 31 mesi, 135 dei 712 partecipanti hanno evidenziato un calo del punteggio cognitivo. L’analisi statistica ha confermato che il tasso di incidenza del declino del punteggio cognitivo era significativamente più alto in chi faceva a meno del primo pasto della giornata, anche dopo correzione per possibili fattori confondenti (età, sesso, abitudine al fumo e al consumo di alcol, indice di massa corporea, reddito familiare, livello di istruzione, sintomi depressivi, ipertensione, diabete, uso di sonniferi, attività fisica, apporto calorico e cognizione di base). Per quanto riguarda le abitudini dietetiche, chi saltava la colazione consumava anche una quantità significativamente inferiore di verdura, frutta e pesce rispetto a chi faceva colazione. “I risultati – commentano gli Autori - sembrano quindi deporre a favore del fatto che saltare la colazione si associa a un declino del punteggio cognitivo tra gli anziani”. (E.T.)