Ruolo della vitamina D nelle malattie autoimmuni

16 Gennaio 2024

Pubblicato in Videointerviste

Maurizio Cutolo
Reumatologo, Università di Genova

Concentrazioni sieriche insufficienti di 25(OH)D3 sono frequenti e associate a esiti sfavorevoli nel corso di molte malattie muscoloscheletriche reumatiche autoimmuni (Rmd), tra cui l'artrite reumatoide, l'artrite psoriasica, il lupus sistemico eritematoso e la sindrome di Sjögren'. Inoltre, nelle Rmd pediatriche, una revisione aggiornata ha riportato concentrazioni sieriche di 25(OH)D3 significativamente più basse associate a concentrazioni più elevate di citochine proinfiammatorie nell'artrite idiopatica giovanile, nella sclerodermia sistemica giovanile, nel Les giovanile e nella malattia di Behçet. Le ultime evidenze su questo fronte stimolano costantemente nuove ricerche per chiarire la fisiopatologia di questo collegamento. Sono auspicabili studi multicentrici, in doppio cieco, randomizzati e controllati con placebo per determinare il miglior utilizzo degli integratori di vitamina come terapia accessoria per migliorare almeno la qualità della vita dei pazienti autoimmuni.

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