Omocisteinemia come fattore di rischio per ictus

04 Aprile 2023

Pubblicato in Videointerviste

Massimo Del Sette
Direttore UOC Neurologia con Centro ictus
Policlinico San Martino IRCCS, Genova

Valori elevati di omocisteina hanno un significato di fattore di rischio per un danno alle pareti delle arterie, causando un ispessimento del loro rivestimento interno. Non solo, ma è stato riportato che chi registra alti livelli di questo amminoacido, e anche di colesterolo e trigliceridi, a parità di altri fattori di rischio, ha oltre il 40% di probabilità in più di andare incontro ad un ictus rispetto a chi ha valori nella norma (Hao L, et al. Neural Regen Res 2013; 8: 2923-31). Inoltre, in una recente revisione della letteratura sull’argomento pubblicata su una prestigiosa rivista internazionale (Spence JD, et al, Stroke 2020; 51: 3770-7) viene riportato che la correzione della iperomocisteinemia comporta una riduzione del rischio dal 34% fino al 70%. A condizionare la quantità di omocisteina presente nel sangue un ruolo importante è svolto dallo stile di vita (fumo, alcol, eccessivo consumo di caffè, scarsa attività fisica, scarsa assunzione di vitamine del gruppo B e acido folico). I livelli di omocisteina possono essere controllati efficacemente assumendo acido folico e le vitamine B6 e B12, attraverso una dieta ricca in vitamine e/o l’assunzione di integratori alimentari.

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