L’esperto: nutraceutici, investimento per la salute in un’ottica di prevenzione

19 Settembre 2023

I nutraceutici rappresentano una risorsa se utilizzati in un contesto di prevenzione, un costo se assunti in modo estemporaneo. Così Carlo Ranaudo, docente di Strumenti di gestione terapeutica clinica ed economica presso il dipartimento Farmacia dell’Università di Salerno, durante la sua relazione al recente congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica) di Bologna.

“Uno degli interrogativi più frequenti che ci sentiamo porre è se l’utilizzo dei nutraceutici rappresenti una spesa o un investimento in salute”, sottolinea Ranaudo. “La risposta è strettamente legata al posizionamento del nutraceutico nel contesto sanitario. Il nutraceutico non è un farmaco, non ne ha le caratteristiche, non ha le indicazioni non ha un’autorizzazione all’immissione in commercio, non è rimborsato dal Ssn come per la maggior parte di farmaci. Dunque, se lo si assume in alternativa ai farmaci è da considerare un costo e una spesa. Cosa diversa è l’utilizzo finalizzato a un percorso di prevenzione delle patologie e alla gestione dei fattori di rischio”.

Il tutto, secondo l’esperto, va inquadrato in un contesto più ampio analizzando fattori che non possono assolutamente essere trascurati.

“Principalmente l’innalzamento dell’età media della popolazione”, precisa. “l’Italia è un paese vecchio con cinque anziani per ogni bambino, una natalità talmente bassa da diventare una vera emergenza sociale. Diretta conseguenza è l’aumento delle patologie croniche e soprattutto delle pluricronicità. Quasi la metà della popolazione è affetta da almeno una malattia cronica e spesso è costretta ad assumere anche dieci o più farmaci al giorno, con ovvi problemi di aderenza terapeutica. Ciò ingenera costi enormi per il sistema Paese, sia diretti che sociali. Gli ultimi provvedimenti normativi come il Pnrr e il collegato Dm 77 vanno proprio in questa direzione. L’obiettivo è diventata la presa in carico del paziente nella sua globalità. Dunque, un nuovo approccio scientifico e strutturato verso un concetto di prevenzione con un cambio di paradigma che passa da una medicina di attesa a una di iniziativa, mirata a evitare la malattia o ritardarne l’insorgenza o l’ingravescenza”.

Come il farmaco è legato alla medicina di attesa così il nutraceutico è correlato alla medicina di iniziativa. Fondamentale, però, è evitare il fai da te. “Bisogna affidarsi sempre alla prescrizione e al consiglio di personale qualificato che conosce effetti, valori e indicazioni, in modo da assumere l’integratore nei tempi e nei modi efficaci e utili. Assumere un nutraceutico per pochi giorni o poche settimane è inutile e diventa un costo. Integrare una dieta carente o uno stile di vita non più idoneo, spesso a causa età e cronicità, può rappresentare una svolta nel concetto di prevenzione. Obiettivo è migliorare la qualità della vita delle persone e contenere i costi sanitari e sociali”. (n.m.)

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