Il Cilento dei centenari: longevità grazie a dieta e stile di vita

30 Agosto 2022

Nel Cilento, area geografica in provincia di Salerno dove Ancel Keys condusse i suoi primi studi che diedero vita al concetto di Dieta mediterranea, ci sono 30 centenari ogni 100 mila abitanti. Più del doppio che nel resto d’Italia. Qual è il segreto di tanta longevitàPatrizia Del Verme, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del servizio di psicologia clinica e della salute del distretto sanitario di Capaccio-Paestum (Sa), ha provato a dare una risposta in A lezione di longevità. Una ricerca sugli anziani del Cilento (Franco Angeli, 134 pp.; € 18).

L’identikit del longevo cilentano che emerge dall’analisi? Mangia cibi frugali, stagionali, locali, con tempi e postura adeguati (seduto sulla sedia, davanti alla tavola sempre apparecchiata, in cucina o in soggiorno, con tranquillità e regolarità). Ama la convivialità, ha una rete di relazioni estesa, svolge ancora attività manuali, passa, quando possibile, molto tempo all’aria aperta e a contatto con la natura, ama raccontare storie e raccontarsi. A questo, si aggiungono tratti di personalità distintivi quali autoaccettazione, autonomia e padronanza ambientale, estroversione, resilienza, stabilità emotiva. Il longevo è guidato da scopi nella vita, soprattutto di tipo religioso e familiare.

L’alimentazione, dunque, nella culla della dieta mediterranea, è certamente uno degli elementi importanti dello stile di vita proprio perché assume valenze che vanno ben oltre il solo nutrimento: presenta varie dimensioni (psicologiche, affettive, relazionali, sociali, culturali, religiose, estetiche) ed è espressione della sua storia e della sua cultura.

Proprio come aveva intuito Ancel Keys, che coniò il termine Mediterranean way, poi tradotto in Dieta mediterranea e come sottolineato dall’Unesco quando, come ricorda Del Verme, ha riconosciuto questo modello alimentare patrimonio immateriale dell’umanità, caratterizzato da una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina e, soprattutto, la condivisione del cibo. “La Dieta mediterranea”, sottolinea Unesco, “enfatizza i valori dell’ospitalità, del vicinato, del dialogo interculturale e della creatività e rappresenta un modo di vivere guidato dal rispetto della diversità”.

Nicola Miglino

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