Tmao e cibi: ecco dove si nascondono i pericoli

09 Giugno 2021

Molta curiosità in questi ultimi anni sta suscitando il Tmao (Trimetilammina N-ossido) per il suo ruolo chiave svolto nei meccanismi che correlano dieta, microbiota intestinale e malattie cardiovascolari. Una recente review pubblicata su Nutrients ha voluto approfondire quali alimenti abbiano una maggiore influenza sui livelli ematici e urinari di Tmao. A parlarcene, Mauro Lombardo, docente di Nutrizione umana alla San Raffaele open University di Roma e prima firma dello studio.

 

Prof. Lombardo, che cos’è il Tmao e che tipo di marker rappresenta?

Negli ultimi anni, numerosi studi hanno suggerito che alti livelli di Tmao nel sangue potrebbero essere associati a malattie cardiache, aterosclerosi, diabete e cancro. La letteratura attuale mostra che il Tmao potrebbe essere un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, specialmente negli individui che hanno già avuto un evento cardiovascolare o hanno una malattia renale. Prove convincenti suggeriscono che il Tmao circolante possa promuovere l'aterosclerosi alterando la clearance del colesterolo nel fegato, promuovendo l'infiammazione e l'ossidazione del colesterolo Ldl.  Uno studio pubblicato su Nature ha dimostrato che il Tmao prodotto dalla degradazione della carnitina, una volta metabolizzato dalla flora batterica intestinale, influenza negativamente il metabolismo del colesterolo, favorendo l'aterosclerosi. Un motivo in più per assumere integratori solo dopo che un medico abbia accertato una carenza nutrizionale e di evitare di assumere integratori a base di carnitina.

Qual era l’obiettivo della vostra ricerca e com’è stata realizzata?

Lo scopo della nostra review è stato di valutare tutti gli studi in letteratura per stabilire quali alimenti sono associati ad un aumento del Tmao plasmatico o urinario. Abbiamo effettuato una ricerca su Pubmed per valutare tutti gli studi presenti in materia. Inizialmente ne abbiamo valutati 391 e, di questi, sono stati analizzati 27 paper.

Che risultati avete potuto osservare?

Il nostro lavoro mostra una correlazione tra il consumo di molti tipi di pesce, da quelli d'acqua salata, a quelli a carne scura così come i crostacei, e i valori di Tmao nelle urine o nel plasma. Dalla maggior parte degli studi considerati è stata evidenziata anche una correlazione tra aumento di Tmao e altri alimenti di origine animale come carne e uova. La scelta alimentare, sicuramente molto importante, non può essere considerata l'unico fattore per il controllo totale dei valori di Tmao nel sangue. Il microbiota intestinale agisce direttamente e indirettamente sul metabolismo del Tmao e dei suoi precursori. In questo senso, interventi mirati al microbiota intestinale sembrano promettenti.

Alla luce di questi risultati, quali raccomandazione dietetiche possono essere proposte?

È l'ennesima dimostrazione sulla validità delle scelte alimentari basate sul consumo di alimenti di origine vegetale. La dieta mediterranea tradizionale rimane la scelta migliore.  Si tratta di una dieta ricca di alimenti di origine vegetale come frutta e verdura, legumi e cereali integrali. Gli alimenti più importanti sono: cereali, olio extravergine di oliva, verdure, patate, legumi, frutta, pesce, azzurro di piccola taglia, latticini e quantità molto basse di uova e carne rossa. In particolare, gli affettati andrebbero eliminati. Le principali fonti di grassi aggiunti giornalieri devono essere da 25 a 35 g, pari a 5-7 cucchiaini, di olio d'oliva e una manciata di noci, circa 20 g, al giorno. Ci si potrebbe chiedere come mai il pesce, pur inducendo un aumento del Tmao, sia considerato benefico dalle linee guida nutrizionali. Il paradosso Tmao-pesce potrebbe essere spiegato dalla presenza di nutrienti salutari per il cuore nel pesce che compenserebbero gli effetti negativi del Tmao. Si è visto che gli acidi grassi polinsaturi Omega-3 Epa e Dha sono alla base degli effetti cardioprotettivi e hanno un'importante azione metabolica riducendo i valori dei trigliceridi e migliorando il profilo lipidico attraverso vari meccanismi che hanno effetti positivi sulla salute cardiovascolare. Implicazioni pratiche suggeriscono anche che il metodo di preparazione può influenzare il livello plasmatico di Tmao. Per esempio, è stata rilevata un’associazione tra Tmao e carne o pesce fritti con molto olio, ma non con la carne o il pesce saltati in padella.

Quali sono le aree di ricerca ancora da esplorare?

Sono necessari ulteriori studi, indipendenti dall'industria alimentare, per stabilire correlazioni più definitive tra alimenti, microbiota e livelli di Tmao. Nei prossimi mesi scriveremo una nuova review per valutare quali siano le diete e gli integratori alimentari che comportano un maggior rischio di incrementare i livelli di trimetilammina N-ossido.

Nicola Miglino

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